“L’intelligenza artificiale rischia di cancellare la stampa”: parole e musica di Giorgia Meloni. La premier, che ha incontrato nei giorni scorsi i corrispondenti della stampa estera, ha suonato il de profundis all’informazione. O meglio, ha ribadito quanto sia necessario e decisivo l’intervento pubblico, sottoforma di regole e di leggi, per evitare che con l’evoluzione digitale si assista a un tracollo dell’intero settore dell’editoria e della stampa. Un problema che, va da sé, non riguarderebbe soltanto le centinaia di migliaia di persone che lavorano nell’indotto dell’editoria, giornalisti, edicolanti, stampatori e distributori. Ma che impatterebbe su tutti e sessanta milioni di italiani che si ritroverebbero, di punto in bianco, senza più una sola agorà attendibile e che non sia stata decisa, a tavolino, da un algoritmo. Insomma, a rischio c’è la tenuta economica dell’informazione ma ancor di più quella democratica del Paese.
Le parole di Giorgia Meloni suonano come un campanello d’allarme che non può né deve essere sottovalutato: “Si può parlare quanto si vuole di libertà di stampa ma il problema è che si rischia di cancellare la stampa: l’ intelligenza artificiale è una grande opportunità se governata, altrimenti può essere un detonatore. Rischiamo un impatto sul mercato del lavoro che riguarda formazioni altamente qualificate, come il giornalismo, che può essere devastante”.
Insomma, a chi le chiedeva del caso legato all’emendamento Costa, Meloni ha replicato invitando a guardare al più prosaico e imminente (grande) pericolo che incombe nelle redazioni di tutta Italia. Le parole della premier seguono, di qualche giorno, quelle pronunciate dal sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini: “Siamo di fronte a una rivoluzione mai vista prima, quella dell’Intelligenza artificiale, che impatterà sulle prossime scadenze elettorali e sulle nostre vite, con rischi di disinformazione, fake news e perdite occupazionali”. Il sottosegretario ha poi aggiunto: “Noi su questo siamo molto attenti. Lavoriamo ogni giorno sull’intelligenza artificiale per scongiurare questi pericoli, rendere più consapevoli i cittadini. Dobbiamo difendere l’informazione nazionale e alzare barriere contro la disinformazione internazionale che è molto attiva, soprattutto in un periodo di drammatici conflitti mondiali”.
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