Mediaset intravede i primi segnali di ripresa del mercato pubbblicitario (a luglio la raccolta’ del Biscione tonera’ a crescere facendo segnare un’incremento del 3% dopo 22 mesi consecutivi con il segno meno) e si prepara a conquistare il mercato con una proposta inedita: la nuova formula si chiama ”all to one” ed e’ basata su un rapido spot, un minuto al massimo, che andra’ in onda contemporaneamente su tutte le reti Mediaset (3 sull’analogico e 4 sul digitale terrestre) ogni sera alle 21, vale a dire nella fascia di massimo ascolto. Il progetto – illustrato dal vicepresidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, durante la serata di presentazione dei palinsesti autunnali – prendera’ il via con il prossimo mese di settembre. ”E’ un’iniziativa con una vera potenza commerciale – ha spiegato – perche’ raggiungera’ facilmente i 10 milioni di telespettatori. Ad oggi siamo l’unico gruppo in Italia a proporre un prodotto di questo genere agli investitori pubblicitari. Il prezzo? Sara’ alto perche’ adeguato alla qualita’ e quantita’ dell’offerta”. Mediaset regisce cosi’ a un contesto del mercato pubblicitario che stenta a ripartire. ”Abbiamo passato un periodo tosto – ha detto ancora Pier Silvio Berlusconi – ma ora ci sono segnali positivi e a luglio, per la prima volta dopo tanti mesi, tornera’ a esserci il segno piu’ sulla raccolta pubblicitaria. Anche agosto ci sta dando segnali positivi. Questa e’ una gran bella notizia non solo per Mediaset ma per tutto il mercato”. Difficile, tuttavia, poter ipotizzare di archiviare l’intero esercizio 2013 facendo registrare una crescita della raccolta pubblcitaria: ”La vedo dura – ha risposto il vicepresidente del Biscione – dovrebbe accadere un miracolo negli ultimi mesi dell’anno”. Diverso il caso della raccolta pubblicitaria su internet: ”I primi mesi di sono chiusi con un +50% rispetto all’anno scorso, contro un incremento medio del mercato del 5%. A brevissimo raggiungeremo quota 100 mln di raccolta pubblicitaria su internet”. Infine una valutazione sulla strategia commerciale della Rai: ”Dicono di voler abbattere i prezzi della pubblicita”? Sarebbe gravissinmo perche’ una mossa di questo genere fa male a tutti il settore dell’editoria, a partire dai giornali, e soprattutto perche’ la Rai e’ un servizio pubblico, non e’ un’azienda come la nosra che vive esclusivamente di pubblicita”’. (ASCA)