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MEDIASET, ATTESA DOMANI LA DECISIONE SU LA7

Malgrado le polemiche, Mediaset va avanti e si prepara a valutare un’offerta vincolante per La7 e le frequenze (le torri multiplex) di Ti Media, la controllata del gruppo Telecom Italia. Il 24 settembre scadono i termini per presentare le offerte per l’asta su Ti Media. Ma una decisione potrebbe essere presa già domani da un vertice ristretto del Biscione. Come ogni settimana, domani si riunisce infatti il comitato esecutivo al quale partecipano come membri Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, il vice presidente Pier Silvio Berlusconi, l’amministratore delegato Giuliano Adreani e Gina Nieri, consigliere d’amministrazione di Mediaset e direttore divisione affari, istituzionali, legali e analisi strategiche. Secondo fonti finanziarie, Mediaset ha già verificato col suo studio legale che, in base alle norme, gli ostacoli dell’Antitrust sono superabili. Nessun paletto quindi né sulle torri per le frequenze tv, né sul limite dei ricavi nella comunicazione: Mediaset-La7 non supererebbero il tetto del 20%.

Nessun ostacolo neppure sul numero di canali televisivi: grazie all’avvento del digitale terrestre ci sono oltre un centinaio di emittenti e Mediaset non supererebbe il tetto del 20%, neppure aggiungendo La7, La7D, Mtv e Mtv Music, cioè le attività di Ti Media. Alla riunione del comitato esecutivo potrebbe essere invitato anche il direttore finanziario, Marco Giordani, che potrebbe fornire indicazioni importanti sull’investimento e sui numeri della tv di Telecom. Tra i temi in discussione sul dossier La7 è chiaro che riveste un interesse fondamentale anche l’aspetto economico, oltre a quelli strategico (il business tv) e legale (il tema Antitrust).

Mediaset punta a ridurre l’indebitamento entro fine anno a 1,8 miliardi di euro, un target che ovviamente sarà difficile da rispettare se riuscirà a mettere le mani su La7. I venditori assegnano a Ti Media un enterprise value di circa mezzo miliardo, mentre i debiti del gruppo controllato da Telecom si aggirano intorno ai 200 milioni.

Tra le valutazioni che Mediaset dovrà fare prima di mettere sul piatto un’offerta vincolante ci sono anche considerazioni di tipo strategico e politico. Al momento il Biscione sembra avere tutto l’interesse di andare avanti con l’asta per vedere cosa fanno i suoi concorrenti e guardare da vicino numeri e contratti di La7. Per le tv sono in gara anche Cairo e Discovery Channel. A tutto il gruppo sono interessati il fondo Clessidra e la società di telefonia 3 Italia. Mentre la partita per il Multiplex sarà un affare tra Abertis, Ei Towers (Mediaset) e alcuni fondi internazionali specializzati in media e infrastrutture.

Dulcis in fondo, che peso avrà la politica nella decisione che prenderà Mediaset? Con le elezioni alle porte e Silvio Berlusconi, patron di Fininvest, vicino a ricandidarsi, l’interesse del Biscione per La7 ha già scatenato un mare di polemiche. Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei valori, ha annunciato ieri che presenterà un’interrogazione parlamentare al governo e chiederà a Palazzo Chigi di approvare una legge contro il conflitto d’interessi. Mentre sabato Enrico Mentana, direttore del telegiornale di La7, ha minacciato di dimettersi se Mediaset dovesse comprare la tv di Telecom.

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