Media:la rai celebra la giornata mondiale della radio

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Radio che passione, direbbero  gli amatori del mezzo d’informazione più amato dopo la tv. Il pubblico della programmazione on air il 13 febbraio ha festeggiato in tutto il mondo, il World Radio Day 2018, giornata mondiale della radio istituita dalle Nazioni Unite. L’evento si celebra il giorno di nascita della radio dell’ONU nel 1946.
Il tema di questa edizione è stato radio e sport, scelta in vista degli importanti eventi che si svolgeranno nel 2018. La giornata promuove la radio come fondamentale mezzo di comunicazione – afferma l’Unesco, sostiene la collaborazione internazionale tra le stazioni emittenti e incoraggia la creazione di radio e comunità per promuovere l’accesso all’informazione, la libertà di espressione e l’uguaglianza di genere sulle onde radio. Inoltre – si legge nella nota- evidenzia il contributo della radio al dibattito democratico attraverso l’informazione, l’intrattenimento e l’interazione degli ascoltatori.
La Rai, in occasione del World Radio Day 2018 ha organizzato una serie di eventi e programmato palinsesti, nelle sue radio ed emittenti televisive, dedicate ai temi promossi dall’Unesco: diversità nella copertura sportiva, parità di genere della copertura sportiva, pace e sviluppo attraverso la copertura sportiva. Il 6 ottobre del 1924 nasce la prima trasmissione radiofonica della RAI. Il programma è presentato da Luisa Boncompagni e offre ai telespettatori musica operistica, da camera e da concerto, un bollettino meteriologico e notizie di borsa. L’URI, Unione radiofonica italiana è fondata il 27 agosto, sulla base di un accordo con le maggiori compagnie del settore radiofonico. La radio è controllata dalla SIRAC (Società italiana radio audizioni circolari). Con il primo  programma radiofonico, la Radio  entra nelle case degli italiani , cambiando usi e costumi dell’italiano medio. Negli ultimi anni molti esperti della comunicazione avevano pronosticato la fine di questo mezzo di comunicazione, perché considerato desueto e incapace di essere al passo con i tempi, ma i fatti hanno dimostrato il contrario. Oggi la radio con intelligenza ha realizzato un gemellaggio vincente con la Rete, mezzo d’informazione e di approfondimento delle notizie trasmesse attraverso la radio. In realtà – ha spiegato Nora Schmidt di Ipsos -i nuovi device mostrano di aver favorito la creazione di nuove modi di contatto e relazioni con il pubblico, che si affiancano a quelle tradizionali: il 20% utilizza dispositivi classici e nuovi e la durata media di ascolto è di 149 minuti al giorno, che diventano 182 tra coloro che utilizzano entrambe le tipologie. La creatura di Guglielmo Marconi ha conquistato il popolo della Rete, in particolare i giovani, secondo le ultime statistiche, il 92% degli ascoltatori sono teenager, dai 14 ai 17 anni e ragazzi dai 18 ai 24 anni. Attraverso device, smartphone, gli ipad e le community su face book e twitter il popolo della rete interagisce quotidianamente con i programmi online. La radio oggi è entrata con prepotenza nel futuro e si riconferma come mezzo di comunicazione capace di conquistare e incantare il suo pubblico.
In allegato la legge in questione:

Legge 23 dicembre

 

 

 

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