Media Act, l’Usigrai lo promuove ma fissa come imprescindibili le condizioni, da tutelare e rafforzare, dell’autonomia e dell’indipendenza del servizio pubblico. Non solo in Italia ma in tutta Europa. E l’occasione è stata ghiotta, forse troppa, per Daniele Macheda, segretario dell’Usigrai, che ha approfittato per lanciare una stilettata al governo. “Requisiti – ha sottolineato Macheda davanti alle commissioni parlamentari riunite di Cultura e Trasporti – che non sono garantiti dalle leggi in vigore in Italia come dimostrato ampiamente dai recenti avvenimenti in Rai che anzi favoriscono l’influenza dei governi sul servizio pubblico” .
Macheda ha poi aggiunto: “Non meno importante appare il tema delle concentrazioni di mercato, per le ricadute che possono avere sul pluralismo e sull’indipendenza dei media Europei”. Per il segretario Usigrai, inoltre, si pone “la necessità di fornire agli utenti delle piattaforme di informazione e intrattenimento strumenti idonei ad evitare le ‘bolle informative’, obbligando i gestori delle piattaforme ad esporre agli utenti punti di vista diversi da quelli che risultano ‘preferiti’ in base agli algoritmi di profilazione”.
Sui temi dei contributi e dei finanziamenti pubblici, il segretario Usigrai ha riferito che il suo sindacato “ha accolto positivamente la volontà del nuovo regolamento Europeo di obbligare gli Stati membri a garantire risorse certe e pluriannuali per i servizi pubblici ed ha segnalato infine la necessità di strumenti di misurazione dell’audience univoci per tutti gli stati dell’Unione che includano anche le piattaforme on-line evitando, come succede oggi, che i dati dei siti internet siano quelli forniti dalle piattaforme stesse”.