Maurizio Bolognetti è giunto al 70esimo giorno di sciopero della fame. Il giornalista prosegue nella sua battaglia civile a tutela di Radio Radicale e non si fermerà fino a che il governo non deciderà di fare marcia indietro, consentendo all’emittente radiofonica di proseguire le trasmissioni garantendo informazione e servizio pubblico ai cittadini. Ha deciso e annunciato, giorni fa, l’intenzione di accomunare a quello della fame anche lo sciopero della sete e, grazie all’interessamento e al coinvolgimento nella battaglia comune dei vertici dell’Ordine dei Giornalisti, di posticiparne l’inizio. Bolognetti, sui social, tiene aggiornati tutti sulla sua battaglia di civiltà e di libertà.
Nella mattinata di oggi ha ribadito la sua ferma determinazione ad andare avanti, nonostante i problemi fisici che, come è ovvio che sia, la sua iniziativa gli sta causando. È sui social che Bolognetti ha affermato con forza su Facebook: “Vorrei che una cosa fosse chiara. Non Mollo! Non Molliamo! Non Mollate!!! Vogliamo l’aria che manca. Difendiamo con la vita diritti che sono vita. Viva il servizio pubblico Radio Radicale. Viva la Radio “che parla e che ascolta”. Viva l’art. 21 della Costituzione. Viva il dibattito negato e che non c’è. Vivano democrazia, diritto alla conoscenza, verità, giustizia e libertà. Viva il preambolo allo Statuto del Partito Radicale”.
Quindi aggiunge “sfidando” l’esecutivo: “Dimostrate, signori del Governo, di avere la forza necessaria a comprendere che state per commettere un errore. Sarebbe forza, un passo avanti e non indietro nella direzione giusta. L’ignoranza non è forza e alla democrazia dell’algoritmo rispondiamo con la strenua difesa di valori, di diritti, del diritto, di tutto ciò che è vita che si contrappone alla decomposizione e alla putrefazione. Vita non sopravvivenza. Proposta non protesta. Anche oggi – conclude Bolognetti – è 25 Aprile”.
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