Nello schema di regolamento sulla semplificazione e riordino della disciplina di erogazione dei contributi all’editoria “si riduce ulteriormente il rapporto tra le copie prodotte e quelle distribuite al fine di ottenere i contributi e non si mette in rapporto il numero dei dipendenti delle aziende territoriali con l’ammontare dei contributi riconosciuti. A tal proposito andrebbe individuata una cifra da assegnare in ragione del numero dei giornalisti dipendenti della singola azienda editoriale”. Sono le parole del deputato del Pd, Massimo Vannucci, nel corso dell’esame del provvedimento del governo, in Commissione Bilancio.
Vannucci si è dichiarato favorevole ad una iniziativa volta al ripristino del diritto soggettivo, ricordando che ci sono molte cooperative editoriali che non sono in grado di chiudere i relativi bilanci. Da qui la necessità della proroga di un anno su quanto previsto dalla finanziaria 2010.
“Occorre sostenere l’editoria vera, non attività fittizie che non trovano riscontro in una reale diffusione dei giornali prodotti”. Ma occorre anche “riconoscere contributi a giornali che si occupano di temi non previsti dalla legge”.