Le mancate rassicurazioni sulla ricapitalizzazione costringono il 65enne Franco Bernabé alla resa: il presidente di Telecom Italia sarebbe pronto a dimettersi. Invece Massimo Sarmi (Poste) potrebbe sostituirlo nel ruolo di presidente di Telecom Italia. Sarmi è da anni amministratore delegato di Poste Italiane e ha preparato Bancoposta per le future privatizzazioni. Sarmi ha definito Bancoposta “tecnicamente pronta” per il mercato. Ma mentre il programma Destinazione Italia, creato per attrarre investimenti dall’estero, va in standby a causa della crisi di governo, Massimo Sarmi si prepara a un clamoroso trasloco: la presidenza di Telecom Italia. E per Sarmi è una sorta di ritorno, visto che proveniva dalla Sip. Franco Bernabè ha deciso di ”anteponerre l’interesse dell’azienda al proprio”, presentando le sue dimissioni al Cda del 3 ottobre. Mercoledì verrà probabilmente nominato Sarmi come consigliere indipendente al posto di Elio Catania. In questi anni Bernabè ha aiutato a tagliare 11 miliardi di dollari di debiti. Ma negli ultimi sei il titolo di Telecom Italia ha perso il 73%, “bruciando” 30 miliardi di euro di valore in Borsa. Moody potrebbe presto decidere il downgrade del titolo a livello junk (letteralmente, spazzatura). Il titolo di Telecom Italia è sotto pressione a causa dello scorporo della Rete e della possibilità d’obbligo di un’Opa per Telefonica. Il mercato teme che la politica decida l’introduzione della Golden Power, cambiando le regole su Opa e lo spin-off della rete, considerata strategica. Ma il cambio al verticecerca di sparigliare di nuovo le carte, in un’azienda con 38 miliardi di dollari di debiti e dove Tim Brasile vale 11.1 miliardi di dollari.