Anche il sottosegretario Andrea Martella prende posizione sulla pirateria in rete che costa, ogni anno, decine di milioni di euro ai giornali nazionali e locali. Martella ha spiegato: “Il fenomeno della diffusione integrale di giornali e rassegne stampa attraverso i social e le piattaforme di messaggistica è da tempo all’attenzione del governo. Si tratta di una pratica illegale che penalizza un settore già duramente colpito e che svaluta il lavoro giornalistico proprio nel momento in cui si richiede al sistema dell’informazione l’impegno a svolgere una funzione essenziale di pubblico servizio”.
Quindi ha aggiunto: “Nelle scorse settimane, anche in considerazione dei rischi di congestione delle reti, derivanti dall’emergenza sanitaria, ho segnalato con lettera all’Agcom la necessità di intervenire. L’Agcom ci ha sollecitamente risposto concordando sulla necessità di salvaguardare il sistema dell’informazione dalla pirateria editoriale, ma anche segnalando le lacune normative che ad oggi ne limitano la possibilità di intervento”.
Per il sottosegretario il lavoro da fare è su un binario di iniziative: “Individuare con il Parlamento e in collaborazione con Agcom le misure da adottare per contrastare questo fenomeno, oltre ad adottare una campagna di sensibilizzazione della pubblica opinione. Perché il diritto ad essere informati e ad informare passa anche attraverso la tutela del lavoro della filiera editoriale, che non può e non deve essere vittima di pirateria”.