”Senza scomodare la liberta’ di stampa, una sola parola basterebbe a definire la situazione che sta vivendo sulla propria pelle l’editoria minore, iniquita”’. Lo ha detto il Presudente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, per il quale ”nonostante le proclamate buone intenzioni del Governo di ripristinare le tariffe agevolate per le spedizioni postali di periodici, attraverso la legge di conversione del decreto legge che dal primo aprile ha cancellato e oscurato la possibilita’ di informare da parte di quella che e’ la voce piu’ vicina alle comunita’, assistiamo ancora purtroppo alla paralisi del settore dell’editoria locale”. La stessa, per Spacca ”non riesce a far fronte ai costi di spedizione e si trova costretta a rinunciare anche alla stampa, con ricadute ovviamente negative anche sul settore grafico e tipografico. Cio’ che e’ inaccettabile – evidenzia il presidente – e’ che venga colpito indiscriminatamente proprio il settore no profit, quello che per sopravvivere ha fatto salti mortali e che rischia di chiudere definitivamente, sottraendo alla comunita’ regionale un’attivita’ di informazione puntuale, scambi culturali e sociali di grande valore che restituiscono precisamente l’anima di una realta’ viva e propositiva”.
Spacca ricorda che ”contro questo provvedimento vessatorio, tradottosi in aumenti che toccano il 120% di media e il 500% in alcuni casi, si sono alzate le proteste di tutte le forze politiche, comprese quelle della maggioranza, degli editori, dei sindacati di categoria, degli Ordini dei Giornalisti. Ma nulla sembra cambiare, se le Poste Italiane continuano ad applicare tariffe sproporzionate a chi per statuto non ha budget aziendali o ritorni economici, nella maggior parte dei casi le copie sono spedite alle famiglie gratuitamente. Tutto cio’ – e’ la riflessione conclusiva – mentre le grandi testate che fanno riferimento a potenti gruppi economici continuano a prendere lauti contributi dallo Stato perche’ basati sulla logica dei parametri di vendita, mettendo a rischio i piccoli giornali che non possono contare ne’ su introiti pubblicitari ne’ su alte diffusioni. A fronte di questo quadro, la Regione continua a credere alla validita’ di questa attivita’, tanto che nell’ultimo anno ha stanziato a favore dei periodici e altre iniziative editoriali circa 40mila euro, su un totale di quasi 190mila per tutta l’informazione locale”.
Arianna Esposito
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