Il personale tecnico di La7 l’aveva già annunciato da tempo e lo scorso 30 aprile aveva incrociato le braccia per il primo di cinque giorni di sciopero proclamati da sindacati e Rsu. La protesta dei lavoratori di La7 prosegue ora con altri due giorni di agitazione, il 31 maggio ed il 1° giugno. Le giornate di sciopero coincidono con le elezioni regionali e mettono seriamente a rischio la possibilità che l’emittente trasmetta un maratona elettorale per seguire in tempo reale l’andamento delle votazioni.
La protesta nasce dalla volontà, secondo quanto esprimono i Slc Cgil e Uilcom Uil, da parte di Cairo di opporre un netto rifiuto nei confronti delle istanze sindacali. Il proprietario di La7 e numero 1 di Cairo Communication, spiegano ancora i sindacati, “dopo aver tergiversato per mesi promettendo di rinnovare il Contratto Integrativo Aziendale e superare le discriminazioni adottate nei confronti di una parte di lavoratori, solo quando si fossero determinate condizioni positive di bilancio la proprietà di La7, ha scoperto le carte confermando la propria indisponibilità a confrontarsi su entrambi i temi”.
Per questo motivo le organizzazioni sindacali hanno iniziato a dar vita ad una protesta contro “il blocco salariale imposto dall’azienda per la scelta deliberata di sottrarsi al confronto con i sindacati sul Premio di Risultato (non versato da tre anni) e sul Contratto Integrativo Aziendale da rinnovare”. In questo quadro si vanno poi ad inserire, dicono ancora i sindacati i differenti trattamenti, in termini di stipendi e normativi, a danno dei nuovi assunti e dei lavoratori a tempo determinato.
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