Ammonta a 34,8 miliardi di euro la manovra triennale approvata dal
Consiglio dei Ministri il 18 giugno 2008 per il rilancio economico del Paese. Il
piano previsto per gli anni 2009, 2010 e 2011 si articola in: un decreto legge
con disposizioni per lo sviluppo economico, la stabilizzazione della finanza
pubblica e la perequazione tributaria; un disegno di legge delega al governo
finalizzato all’ottimizzazione della produttività del lavoro, e il documento
di programmazione economica e finanziaria (dpef).
I tempi. Come confermato dal ministro dell’economia Giulio
Tremonti nella conferenza stampa di presentazione della manovra, è probabile
che i 100 articoli approvati ricevano l’ok definitivo dal Parlamento entro
l’estate “grazie ad un forte impegno del Governo e dei gruppi
parlamentari”. Il titolare dell’economia ha infatti precisato che disegno di
legge e decreto legge sono stati costruiti come “un unico corpus giuridico”
“in modo da semplificare l’iter in Parlamento, alla Camera prima e poi al
Senato”. Le ragioni di tale urgenza, è stato spiegato in conferenza stampa,
sono date dalla volontà del Governo di trasmettere novità e serietà ai
cittadini, di evitare confusioni e soprattutto di liberare il campo per il
federalismo fiscale, considerato la vera riforma della finanza pubblica.
Le misure. I provvedimenti annunciati dal ministro Tremonti
per lo sviluppo economico “vanno dal nucleare a una legge obiettivo per le
abitazioni, dalla trasformabilità delle università in fondazioni alle
liberalizzazioni delle aziende locali”; c’è anche, ha aggiunto il Premier
Berlusconi, “il piano casa, il piano per il mezzogiorno e la riforma del
processo civile”, fatta con l’ipotesi di ricorso a strumenti telematici e
giudicata fondamentale nella strategia di attrazione degli investimenti e
della presentazione delle imprese. Infine, una delle più importanti misure per
il rilancio dell’economia è quella che riguarda la concentrazione,
l’indirizzo e l’utilizzo, secondo una logica strategica, nel Cipe, a Palazzo
Chigi, dei fondi europei.
I numeri. Passando alle cifre, l’entità della manovra
economica è di 34,8 miliardi complessivi di cui, 13,1 miliardi sono previsti
per il 2009, 7,1 miliardi per il 2010 e 14,6 miliardi per il 2011. Il ministro
Tremonti ha precisato che la Finanziaria 2009 sarà coperta per circa 4 miliardi
di euro dalla Robin Hood tax grazie a prelievi fiscali rivolti ai
settori delle banche, delle assicurazioni e dell’energia mentre i 9 miliardi di
euro restanti arriveranno dalla riduzione della spesa pubblica.
Gli obiettivi economici. Uno degli obiettivi che il Governo
si è prefissato entro il 2011 è infatti quello di ridurre il deficit del Paese
portandolo a pari con le spese che, secondo il presidente del consiglio
Silvio Berlusconi, diventa fondamentale ridurre per “mettere in campo uno
Stato che costi di meno, che semplifichi il lavoro delle imprese con molti meno
vincoli e laccioli e che produca in definitiva più libertà e più sviluppo”.
Inoltre, "la ratio della strategia" proposta dal Governo tiene conto
anche del vincolo europeo del pareggio di bilancio entro il 2011, un impegno che
il ministro Tremonti ritiene “non più eludibile dalla Repubblica italiana”.
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