MANNONI (AGCOM): “TOCCA A GENTILONI ACCENDERE IL DIGITALE”

0
660

II far west dell’etere è finito. Senza clamori e colpi di teatro al punto da passare quasi inosservato. Quando martedì sera l’Agcom è riuscita a ottenere l’accordo unanime di tutti gli operatori sul piano delle frequenze per la transizione al digitale della Sardegna è finita un’epoca e ne è iniziata un’altra. Il tempo dei piani di riordino concepiti e mai attuati e della guerra legale di tutti contro tutti è tramontato grazie al primato di una tecnica sofisticata e imparziale e di una sapiente mediazione degli interessi. Il nostro presidente, Corrado Calabrò, ha vinto la scommessa che aveva fatto davanti al Paese: governeremo il processo della transizione al digitale terrestre. Detto fatto. Servizio pubblico, investimenti e pluralismo, le tre stelle polari del sistema, hanno trovato un’armonica composizione. Come? Il segreto del successo risiede in poche formule.
Il tempo dei piani di riordino concepiti e mai attuati e della guerra legale di tutti contro tutti è tramontato grazie al primato di una tecnica sofisticata e imparziale e di una sapiente mediazione degli interessi. Il nostro presidente, Corrado Calabrò, ha vinto la scommessa che aveva fatto davanti al Paese: governeremo il processo della transizione al digitale terrestre. Detto fatto. Servizio pubblico, investimenti e pluralismo, le tre stelle polari del sistema, hanno trovato un’armonica composizione. Come? Il segreto del successo risiede in poche formule.
Dietro ai numeri la realtà è quella di una soddisfazione di tutti gli interessi in gioco, partendo dalle emittenti locali e dai soggetti che più reclamavano misure allocative che sono stati garantiti, per finire con i pionieri dell’innovazione tecnologica come H3g, operatore di telefonia la cui intraprendenza imprenditoriale nel campo dell’ audiovisivo in mobilità (Dvb-h) è pienamente riconosciuta. Gli operatori nazionali, Rai e Mediaset, hanno dato prova di senso di responsabilità rinunciando ad arroccarsi nella difesa di privilegi o di vantaggi tralatizi per assecondare un processo che ha visto comunque rispecchiati tanto la missione del servizio
pubblico quanto gli investimenti e la salvaguardia dei lavoratori.

Ma forse nulla di più del digital dividend di due reti per nuovi entranti testimonia meglio il successo dell’operazione. Il quale acclara un’altra verità: molti nodi del sistema radiotelevisivo possono essere sciolti nella loro sede naturale che non è il parlamento o il contenzioso bensì lo spazio neutrale e asettico della regolamentazione. Il pluralismo, una volta che cessi di essere vuoto slogan accademico e grido di guerra partigiano, può esser declinato in misure molto pragmatiche purché si lasci lavorare chi è abituato ad ascoltare tutti e a comporre senza pregiudizi gli interessi in gioco all’insegna della tecnica.

È troppo sperare che la concorrenza nella radiotelevisione possa essere affrontata con lo stesso aplomb di quella nella telefonia? Crediamo di sì, se la convergenza ha un senso – e la svolta della Sardegna sembra darci ragione. Del resto le due anime dell’Agcom – quella deliberante e quella amministrativa – hanno dimostrato pieno affiatamento, allorché il consiglio dell’Autorità, ha tracciato la strada in nome di una sintesi alta di valori e visioni e la struttura ha magistralmente seguito, grazie alla paziente tessitura dei direttori Laura Aria e Vincenzo Lo Bianco, ai quali tutti devono moltissimo.
Ora tocca al ministero procedere all’assegnazione ecumenica dei diritti d’uso delle frequenze e soprattutto a formalizzare gli accordi con i paesi confinanti, passaggio essenziale per perfezionare il procedimento. I plenipotenziari del ministero, tra cui in primis il prof. Antorio Sassano, maitre à penser dello switch off, potranno contare ancora una volta sulla solida concretezza della nostra collaborazione. Nel frattempo l’Agcom si prepara già alle prossime sfide che sono la radio digitale e le altre regioni. Vorremmo stupire l’Europa là dove meno se lo aspetta. Non credete che sarebbe ora?

Stefano Mannoni,
commissario AgCom,

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome