“Contro il ddl sulle intercettazioni e i nuovi attacchi all’informazione. Così come nel 2010 contro il ddl Alfano, oggi siamo pronti a mobilitarci contro il ddl del governo Renzi e contro le continue intimidazioni e minacce ai giornalisti che, da più parti, mettono in pericolo la libertà di informazione. Attacchi sempre più pesanti al diritto di cronaca come quello ‘esemplare’ rivolto a novantasei giornalisti denunciati dalla Camera Penale per aver pubblicato intercettazioni dell’inchiesta su Mafia Capitale”. Per tutte queste ragioni stamane la protesta è stata davanti al tribunale di piazzale Clodio in occasione dell’inizio del processo di Mafia Capitale. Bisogna “denunciare l’inaccettabile attacco all’informazione e per esprimere la nostra solidarietà ai colleghi denunciati per aver fatto solo il proprio lavoro. La situazione rischia di aggravarsi con il recente ddl che affida al governo il potere di stabilire le regole sulla pubblicazione delle intercettazioni limitando la diffusione solo a quelle di rilevanza penale, escludendo le conversazioni d’interesse pubblico”. Perché “in questo modo si limita il diritto di cronaca e si colpisce il diritto di essere informati”. Il comitato promotore ‘no bavaglio’ comprende Articolo 21, Arci, Associazione nazionale stampa online, Federazione nazionale stampa italiana, Gruppo Abele, Il Fatto Quotidiano, Libera – Contro le mafie, Libertà e Giustizia, Libertà e Partecipazione, Ordine dei giornalisti, MoveOn, Pressing giornalisti in rete, Sindacato cronisti romani, Stampa romana, Usigrai – Unione sindacale giornalistiRai , Associazione Giulia, Unione nazionale cronisti italiani. L’appello è del giurista Stefano Rodotà.
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