MAFIA, BRUCIATA AUTO GIORNALISTA “GAZZETTA DEL SUD” LEONARDO ORLANDO

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Ancora un gesto intimidatorio perpetrato ai danni di un giornalista. Dopo la busta con i proiettili (e la lettera minatoria) fatta recapitare nei giorni scorsi, in pieno “stile” camorristico, alla redazione del network oplontino Metropolis (l’involucro era indirizzato al direttore della Tv, Giovanni Taranto), questa volta è toccata a un cronista siciliano fare i conti con le minacce della malavita organizzata. Nel mirino dei boss è finito Leonardo Orlando, 51 anni, corrispondente della Gazzetta del Sud.
La scorsa notte, infatti, la sua vettura, una Ford Focus, posteggiata nei pressi dell’abitazione del giornalista a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, è stata data alle fiamme. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco.
A quanto accertato dagli investigatori, chiamati a fare luce sul caso, l’incendio è di chiara origine dolosa.
Orlando da una quindicina di anni segue le inchieste sulla mafia barcellonese. Già in passato, a quanto emerso, il corrispondente della “Gazzetta” era stato oggetto, insieme ad altri, di messaggi mafiosi ad opera di “anonimi” personaggi della malavita locale.
Solidarietà al cronista barcellonese è stata espressa dall’Unione nazionale cronisti italiani. “Chiediamo alle forze dell’ordine e alla magistratura – hanno detto Guido Columba, presidente nazionale dell’Unci, e Leone Zingales, presidente del Gruppo siciliano dell’Unione – di fare piena luce sull’episodio”.

Columba e Zingales hanno invitato il corrispondente della “Gazzetta” alla sesta Giornata nazionale della Memoria dei Giornalisti uccisi da mafie e terrorismo, in programma il prossimo 3 maggio a Perugia, “per raccontarci la sua esperienza di cronista in terra di frontiera”. “Leonardo Orlando non è solo” hanno concluso i rappresentanti dell’Unci.
Solidarietà a Lonardo è stata espressa anche dalla sezione di Messina dell’Associazione della Stampa che si è detta “vicina” al corrispondente della Gazzetta del Sud”, esprimendo “il proprio sdegno per il vile attentato intimidatorio perpetrato ai suoi danni”.

“Non è con questi atti che le organizzazioni mafiose possono pensare di zittire una voce libera che ha sempre raccontato i fatti di cronaca che si verificano nel comprensorio barcellonese, attenendosi solo e scrupolosamente alla verità” ha ribadito l’Assostampa, concludendo: “Il collega Orlando ha la solidarietà di tutti i giornalisti messinesi che, impegnati sul fronte della cronaca nera, non si faranno certo intimidire da questi comportamenti e rivendicano ad alta voce la piena libertà di stampa fondamento della democrazia”.
Anche il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia ha espresso solidarietà “al collega della Gazzetta del Sud, vittima di un vile atto intimidatorio che lo ha colpito la scorsa notte”.
“A Leonardo – ha sottolineato l’Ordine – che da tanti anni scrive di cronaca e di mafia da Barcellona Pozzo di Gotto, e che per questo ha vinto un riconoscimento al premio Francese, indetto dall’Ordine, sono vicini tutti i colleghi. A lui va anche un invito e un incoraggiamento, perché continui a raccontare con scrupolo e coraggio le gravi vicende che interessano la sua zona, già purtroppo teatro, in passato, di vicende tragiche, culminate con l’omicidio per mano mafiosa del valoroso collega Beppe Alfano”.
Infine sul gravissimo episodio va segnalato l’intervento di Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia Europea, la quale ha espresso “massima solidarietà a Orlando”.
“Dopo gli omicidi in centro e le pesantissime minacce ad un maresciallo dei Carabinieri impegnato in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata” ecco arrivare “l’incendio dell’auto di un giornalista che segue le inchieste sulla mafia barcellonese e, più in generale, la cronaca giudiziaria del circondario” ha ricordato la Alfano. “Il clima in città – ha proseguito – continua a essere molto teso e il vile atto intimidatorio lo conferma”.
“Mi auguro che su quest’ultimo gravissimo episodio – ha concluso la presidente della Commissione Antimafia – si faccia luce nel minor tempo possibile e che si puntino i riflettori su quanto sta accadendo nella città del Longano”.

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