L’Unità presto tornerà in edicola. Ecco come potrebbe essere “trasformato” il quotidiano fondato da Gramsci

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La prima pagina di un numero dell'Unità con in evidenza il nome della testata

unitàSecondo alcune anticipazioni dell’Huffington Post, del Corriere della Sera e dell’Espresso la nuova redazione potrebbe essere “sostituita” dai giornalisti di Europa. Ai liquidatori della Nie (Nuova iniziativa editoriale), la società che editava il giornale fondato da Antonio Gramsci e di cui era azionista di maggioranza Matteo Fago, sono arrivate entro la scadenza del 31 ottobre due offerte. Guido Veneziani, della Veneziani editori, ha messo sul tavolo 10 milioni di euro e l’offerta è stata presentata insieme alla Fondazione Eyu, un acronimo che sta per Europa-Youdem-Unità e che fa capo direttamente al Pd, un’associazione che non ha eccessivo valore dal punto di vista economico (la Fondazione Eyu partecipa all’offerta con il 5%), ma certamente è un avallo politico. Ma nelle mani dei liquidatori è arrivata anche l’offerta di Andrea Palombo, già editore di Latina oggi , così come lui stesso ha dichiarato mostrando due buste chiuse in una conferenza stampa e parlando della sua offerta per l’acquisto dell’ Unità avvenuta in zona Cesarini, visto  l’ultimo giorno utile. La trattativa di Veneziani, invece, va avanti da qualche settimana e il suo perfezionamento ha fatto tirare un sospiro di sollievo a Francesco Bonifazi, tesoriere del Pd: «Per salvare l’ Unità il lavoro non è ancora finito, ma siamo decisamente arrivati a buon punto». L’offerta di dieci milioni servirà per pagare una parte dei debiti, i cosiddetti debiti privilegiati (che vedono in prima linea gli stipendi arretrati dei dipendenti) e far partire il giornale. Per poterlo far arrivare in edicola il prima possibile si è pensato ad un tecnicismo che è «l’affitto della testata», così da poter stampare l’Unità prima di perfezionare l’acquisto. Veneziani, editore di riviste come Vero , Vero tv , Stop , appare molto contento di questa sua nuova avventura. «Se tutto va come spero, sono pronto a fare una “open” di 48 ore per scegliere il nuovo direttore dell’ Unità », ha detto spiegando di essere disposto ad ascoltare tutti coloro che si vorranno candidare alla carica e di fare perciò una selezione insieme a Laura Bozzi, la sua direttrice editoriale (nonché direttore di Vero e di Vero più ). Ma intanto su L’Espresso è apparsa un’altra notizia che, se confermata, rappresenterebbe, da un lato, una mazzata alla redazione uscente de l’Unità e, dall’altro, una “mutazione genetico-culturale” dei giornalisti del quotidiano, in linea peraltro con la “mutazione genetica” in corso nel Pd. Siccome anche l’altro giornale del Pd, Europa, dal 1 novembre non è più in edicola ed entro il 15 novembre potrebbe essere a sua volta liquidato (per questo quotidiano si era parlato di una possibile rinascita come giornale online di approfondimento), L’Espresso ipotizza che la nuova redazione de l’Unità possa essere composta da tutti i giornalisti di Europa, dando il benservito a tutta la vecchia redazione in gran parte non renziana del giornale fondato da Gramsci. Ma siamo proprio sicuri che i lettori apprezzeranno? E’ presto per dirlo ma la storia e l’esperienza dovrebbe insegnare che un corpo “bicefalo” non ha lunga vita…

 

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