Editoria

L’ultima di Crimi: “Contributi non più agli editori ma ai cittadini”

Vito Crimi si dà alle profezie e ipotizza un mondo in cui la stampa cartacea, prima o poi, vedrà bloccata l’emorragia di copie. E lo farà specializzandosi. Insomma, niente di più e niente di meno delle ricette ultraliberali a cui il Movimento Cinque Stelle, in (tutti) gli altri campi, dichiara d’opporsi. E inoltre se ne inventa un’altra sui contributi ai giornali che “non devono andare più agli editori ma ai cittadini”.

Il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all’editoria, durante la firma del protocollo tra la Regione Campania e il dipartimento per l’informazione della Presidenza del Consiglio, ha spiegato: “Una delle proposte messe in campo che vedremo di studiare nei prossimi mesi, di contribuire non più all’editore ma al cittadino che vuole accedere. A degli abbonamenti o a più di un abbonamento, incentivare il cittadino, trasferire dall’editore al lettore il contributo è questo aiuta a fidelizzare i propri lettori”.

E ha aggiunto: “Ho lanciato l’idea degli Stati generali dell’Informazione ormai siamo agli sgoccioli, a marzo dovremmo partire e fare un percorso di qualche mese che possa portare a un risultato”.

Poi la “profezia”: “Il cartaceo continuerà ad esistere. Si  piazzerà in una nicchia di mercato che lo porterà a qualificarsi di più. Magari aumenterà il costo, però aumenterà la qualità. La caduta libera, prima o poi, si fermerà”.

Salvatore Monaco.

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