Dalla Commissione europea una mano tesa a pluralismo e all’editoria continentale. Il commissario Thierry Breton ha annunciato che presto saranno promulgati bandi per un valore complessivo di dodici milioni di euro. Saranno quattro e saranno finalizzati a “stimolare una sfera pubblica vivace e diversificata”. Sulla base, chiaramente, di un’informazione plurale e affidabile. Si tratta, nello specifico, di una piattaforma multilingue sugli affari Ue e la costituzione di un network di stazioni radio. L’obiettivo sarà coinvolgere i cittadini nel dibattito attraverso una collaborazione con gli editori, più stretta. Chiaramente – e la Ue ci tiene a specificarlo – l’accesso ai contributi non intaccheranno l’autonomia della linea editoriale di chi ne fruirà.
La vicepresidente della commissione Vera Jourova ha detto: “La pandemia ha mostrato il ruolo chiave dei media nell’informarci, ma ha anche minato la situazione economica del settore. Stiamo aumentando e diversificando le nostre fonti di finanziamento a livello europeo, fornendo nuove opportunità, strumenti e assistenza. Ci aspettiamo che gli Stati membri facciano lo stesso, nel pieno rispetto dell’indipendenza dei media”. Chiarissimo e inequivocabile riferimento: gli Stati nazionali sostengano l’editoria per assicurare pluralismo e informazione. Diritti intangibili e costituzionalmente rivelanti che, sicuramente, valgono molto di più delle campagne “panciste” che pure hanno caratterizzato l’operato politico di certi partiti-movimenti italiani.
Il commissario per il mercato interno, Thierry Breton, ha aggiunto: “Il settore dei media è stato duramente colpito dalle sfide della pandemia, aumentare la sua resilienza e stimolare l’innovazione è ora più importante che mai. È attraverso tali iniziative che continuiamo a promuovere e difendere un ecosistema mediatico libero e pluralistico, puntando i riflettori sui giovani europei e sulla collaborazione, per aiutare le persone a confrontare i diversi punti di vista oltre confine”.
“Queste iniziative fanno parte di uno sforzo più ampio per sostenere un ambiente mediatico libero, praticabile e pluralistico in tutta l’Ue, come annunciato nel piano d’azione europeo per la democrazia e nel piano d’azione per i media e gli audiovisivi”, ha riferito la Commissione Ue tracciando gli obiettivi su tutti quello della tutela del pluralismo. A cui uno Stato davvero liberale deve mirare.
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