Rivedere le regole sui finanziamenti statali alla televisione pubblica per proteggere maggiormente la concorrenza nel settore ed evitare che i soldi dello Stato vadano a finanziare attività commerciali. Questo ciò che vuole la Commissione Ue che ha lanciato una consultazione tra gli Stati membri con l’il proposito di mettere punto, entro la fine dell’anno, una proposta legislativa. L’obiettivo è quello di varare una nuova direttiva entro la metà del 2009.
L’iniziativa di Bruxelles parte due giorni dopo l’annuncio del presidente francese Nicolas Sarkozy di voler rivoluzionare il sistema televisivo, in particolare sopprimendo la pubblicità sui canali pubblici. Questi, secondo il presidente, potrebbero essere finanziati con una tassa sugli introiti pubblicitari delle tv private e un’altra imposta sul fatturato dei nuovi mezzi di comunicazione, come internet o la telefonia mobile.
E’ ancora presto, però, per dire quale strada prenderà la Commissione europea. Di certo, ha spiegato il commissario Ue alla concorrenza, Neelie Kroes, quello che serve è “migliorare la trasparenza e la certezza legale” dei finanziamenti statali al sistema televisivo pubblico, per assicurarsi che questi siano realmente mirati per la realizzazione della missione del servizio pubblico.
Resta salvo il principio per cui agli Stati viene riconosciuta “un’ampia discrezionalità nel definire il servizio pubblico televisivo”. Ma “compito della Commissione è preservare la libera concorrenza. E questo implica in particolare la necessità che la missione di servizio pubblico sia definita con molta chiarezza, così come la limitazione degli aiuti di Stato a ciò che effettivamente è necessario per il perseguimento di quella missione, escludendo tutte le “sovra-compensazioni e sussidi incrociati nelle attività commerciali”.
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