Intervistato da Valerio Maccari per Repubblica, Alessandro Luciano, presidente della Fondazione Ugo Bordoni, ha presentato le “smart grid” (ovvero “reti intelligenti”) per risparmiare e ottimizzare le risorse. Queste reti possono aiutare l’interazione tra telecomunicazioni e energia: «Le reti energetiche intelligenti hanno bisogno di una rete di informazione che affianca quella di distribuzione e la monitora e gestisce, evitando sprechi e sovraccarichi. Un segno di come l’Ict svolga sempre di più un ruolo da protagonista anche nella filiera dell’energia, che procede nella direzione dell’integrazione con le tlc. I due settori hanno iniziato a marciare insieme».
Proprio per questo motivo la Fondazione Ugo Bordoni ha intrapreso un percorso di collaborazione con colossi dell’energia, come Eni ed Enel. Luciano spiega in che direzione si svilupperanno i nuovi progetti intrapresi con le reti intelligenti: «Il punto di forza è l’efficienza e sicurezza. Garantiscono poi monitoraggio, misura e controllo a distanza. Inoltre, il passaggio dalle reti passive tradizionali a quelle attive intelligenti permetterà di valorizzare i piccoli produttori di energia decentrati, nonché di avere meno emissioni di CO2».
L’obiettivo finale, racconta Luciano è il raggiungimento della cosiddetta grid parity: «Ovvero la condizione in cui produzione, distribuzione e trasformazione di energia da fonti rinnovabili saranno competitive – in assenza di incentivi – con quelle da fonti tradizionali».
Quello dell’efficienza energetica, da raggiungere attraverso un’adeguata agenda digitale, è uno dei principali obietti della Fub, nonché un vero e proprio “pallino” per Luciano. Che infatti, in un’altra intervista al Corriere delle Comunicazioni: «In Italia sembra emergere la necessità di un mix di tecnologie (fibra e radio) che riesca a soddisfare il bisogno di un nuovo ambiente digitale in continua evoluzione. Per far questo, la Fub auspica e promuove un’ attenta gestione dello spettro radio per indirizzare al meglio l’uso e lo sfruttamento delle frequenze».