Lo scontro politico in Rai passa dalle ultime tensioni tra Lucia Annunziata e Fdi. Il tema della Liberazione resta caldissimo e le parole pronunciate dalla giornalista a “In Mezz’ora” su Raitre, durante l’intervista a Gianfranco Fini, hanno messo il dito nella piaga nei rapporti già non troppo idilliaci tra la destra e la Annunziata stessa. “Questo non è un 25 aprile come tutti gli altri, questo è un 25 aprile che non c’è mai stato, in un periodo in cui ci sono negazioni di diritti”. Parole che hanno pesato come un macigno e che hanno scatenato la polemica. Quasi quanto quelle pronunciate dall’ex presidente della Camera che, contestualmente, aveva spronato Meloni a ribadire che la destra italiana, da An in poi, non ha timori a dichiararsi antifascista.
Subito dopo la trasmissione, la rappresentanza di Fratelli d’Italia in Commissione Vigilanza Rai ha iniziato a suonare il valzer della polemica. Francesco Filini, capogruppo Fdi, ha tuonato: “Non possiamo più accettare questo modo di utilizzare il servizio pubblico, nel prossimo ciclo di audizioni in Commissione Vigilanza con i vertici aziendali chiederemo conto di queste ed altre vicende”. Filini ha proseguito: “Arrivare a parlare di un 25 aprile di diritti negati perché il governo italiano avrebbe tagliato corto il diritto all’immigrazione non è solo sintomo di faziosità, ma addirittura di scarsa conoscenza delle norme”, la sua accusa.
Finita qui? Macché da Fdi all’indirizzo di Annunziata sono arrivate accuse, in Parlamento, di “Propaganda inaccettabile”, e la richiesta di dire “basta comizi con i soldi degli italiani”. Notano bene, gli osservatori e gli addetti ai lavori, che le critiche ad Annunziata sono arrivate solo dal partito caro alla premier Giorgia Meloni. I due soci di minoranza del governo, Lega e Forza Italia, non hanno replicato in alcun modo alle parole della giornalista. C’è chi lo ha interpretato come un segnale in vista delle prossime riunioni per il futuro di viale Mazzini. E di un ennesimo “scarto” di sensibilità e di programmi tra Fdi e il resto della coalizione.