La guerra del calcio si consuma tra le pagine dei giornali e passerà per le aule dei tribunali. Claudio Lotito ha querelato la Gazzetta dello Sport a causa di un paginone che il presidente della Lazio ha interpretato come diffimatorio.
L’ufficialità della scelta di Lotito è stata resa pubblica da una nota stringatissima apparsa sul sito della società calcistica romana. “Il dottor Claudio Lotito ha preso atto dell’articolo pubblicato sulla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, a firma di Sebastiano Vernazza, finalizzato a diffamare e gettare discredito sulla sua persona. La libertà di informazione non consente di violare il diritto della persona alla sua immagine, e quando viene utilizzata solo come schermo per mettere in ridicolo o colpire qualcuno deve essere sanzionata”. E infine: “Il dottor Lotito ha dato quindi mandato ai suoi legali di reagire in tutte le sedi giudiziarie (civili e penali) per ottenere la tutela che la Costituzione assicura alla persona”.
La “rosea” però non ha dato l’impressione di voler indietreggiare. Anzi: ha rincarato la dose facendo la conta ai rigori assegnati alla Lazio, stabilendo che i biancocelesti sono quelli che, in A, ne hanno ottenuti di più e subiti di meno.
Non è difficile intravedere, dietro alla bagarre giornalistica, quella politica relativamente al mondo del calcio italiano. Lotito da una parte e Urbano Cairo, editore della Gazzetta dall’altro, sono i “paladini” degli opposti schieramenti: il primo vuole che il campionato riparta subito, il secondo preferirebbe concludere qui la stagione di A.
Il braccio di ferro, dunque, è servito.