Lombardia. Addio slot e giochi d’azzardo

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Giornalista condannata per diffamazione

“Non è un gioco” avverte la scritta sulla maglietta del governatore Roberto Maroni, in posa per i fotografi dopo il voto del consiglio regionale, che ieri ha approvato all’unanimità (73 voti) la legge di contrasto al gioco d’azzardo patologico (che accorpa quattro precedenti proposte di Fratelli d’Italia, Lega Nord, Pd e della giunta). Il progetto di legge 58, affidato alla IV Commissione attività produttive e poi perfezionato da un tavolo di lavoro ristretto, il progetto di legge numero 58 è stato illustrato in aula dal relatore Fabio Rolfi (Lega Nord). «I tredici articoli per la prevenzione e trattamento del gioco d’azzardo patologico mirano non solo al contenimento della dipendenza da slot machine e gioco elettronico, ma dettano anche precise indicazioni per il coinvolgimento delle Asl e del Terzo settore nel sostegno ai ludopatici e alle loro famiglie – ha spiegato Rolfi – con l’indicazione di inserire il contrasto al “gap” (gioco d’azzardo patologico, ndr) nel piano di azione regionale e nel monitoraggio degli osservatori lombardi». Uno dei principi cardine della legge consiste nella possibilità di concedere agevolazioni fiscali ai fini Irap, con una riduzione dello 0,92% (il presidente della IV Commissione, il leghista Angelo Ciocca, ha stimato in circa 1.000 euro il beneficio per gli esercenti) alle imprese che decidano di disinstallare le slot machine, mentre per chi le manterrà è previsto un aggravio della stessa percentuale. La nuova legge, inoltre, vieta la pubblicità sui mezzi di trasporto pubblico, sono regolamentati gli accessi agli spazi destinati alle slot, è vietata l’installazione a meno di 500 metri da scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali di ambito socio-sanitario, centri giovanili e oratori. Ai Comuni sono concessi poteri di individuare altri luoghi sensibili e di prevedere forme premianti per i locali “No slot”. I dipartimenti dipendenze e i servizi multidisciplinari accreditati dovranno garantire ai ludopatici e ai familiari accoglienza, valutazione diagnostica, presa in carico e cura, reinserimento e coordinamento con le associazioni che si occupano di gap. I gestori dei locali in cui sono presenti slot dovranno frequentare corsi di formazione mirati (pena sanzioni fino a 5.000 euro) e, in caso di violazione delle norme, potranno essere multati. Ogni anno la Regione stilerà infine un rapporto ad hoc sulla attività svolta, sui risultati ottenuti dalla legge e sulle criticità riscontrate. Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge, la giunta predisporrà un apposito marchio “No slot”, rilasciato poi dai Comuni.

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