L’Ordine dei Giornalisti del Veneto scende in campo sulla spinosa questione dei tagli e mette in fila tutti i rischi che comporterebbe al pluralismo dell’informazione e, di converso, alla tenuta della democrazia
“In una fase di cambiamenti epocali per il mondo dei media è da irresponsabili proporre l’azzeramento di ogni tipo di contributo per l’editoria – commenta il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto, Gianluca Amadori – Sicuramente non tutto ha funzionato al meglio in passato ma, invece di colpire i disonesti, si pensa di danneggiare un intero settore fondamentale per la democrazia. Il digitale ha rivoluzionato il modo di comunicare e sarebbe opportuno prevedere sostegni per chi si rinnova, per chi rispetta i contratti di lavoro, per chi fa informazione di qualità”.
E non è tutto: “L’auspicio è che, dopo la fase dei proclami, lanciati senza neppure conoscere la realtà per accattivarsi l’opinione pubblica, si possa passare ad un confronto serio e costruttivo che preveda il coinvolgimento di giornalisti ed editori – conclude il presidente Amadori – Un confronto che abbia come obiettivo principale quello di garantire il diritto dei cittadini ad avere un’informazione a più voci, autorevole, libera, autonoma, ma anche a salvaguardare posti di lavoro. A rischio, in particolare, sono emittenti televisive private e cooperative giornalistiche”.