Editoria

L’Odg offre la tessera onoraria a Julian Assange

Il consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti ha deciso di offrire la tessera onoraria a Julian Assange. Il provvedimento per testimoniare solidarietà al cofondatore di Wikileaks che rischia, con l’estradizione negli Usa, una condanna monstre a 175 anni di carcere, da scontare in condizioni speciali. Per i giornalisti italiani, la vicenda Assange rappresenta un “gravissimo attentato contro la libertà di informazione nel mondo”, un fatto mostruoso “davanti al quale non si può tacere”.

La decisione è stata assunta dai membri del consiglio nazionale dell’Odg anche per “tenere viva e vigile l’attenzione su un’oscura vicenda che coinvolge tutti coloro che hanno a cuore la democrazia, la verità e il diritto di informare correttamente”. È curioso che tutta la vicenda si snodi nel cuore del mondo occidentale, in particolare in quello anglosassone, che si fregia di aver “inventato” il giornalismo moderno. Attualmente Assange è detenuto in Gran Bretagna il cui governo, dopo un lungo tira e molla durato qualche anno, ha ceduto alle pressioni Usa e ha decretato l’estradizione del giornalista verso gli Stati Uniti.

La battaglia legale, però, non è ancora conclusa. Anche perché i difensori di Assange hanno proposto un ricorso contro la decisione dell’esecutivo di Londra.  “Non è possibile ed è intollerabile trattare come un criminale, un giornalista che ha contribuito alla diffusione della verità, mettendo a disposizione dell’opinione pubblica informazioni senza scopo di lucro”, ha sentenziato il consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti. Che non depone la battaglia per salvare, con Assange, la libertà del giornalismo internazionale.

Luca Esposito

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