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LO SVILUPPO DELLA BANDA LARGA RIMANDATO A DOPO LA CRISI. BLOCCATI GLI 800 MLN

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta ha comunicato il blocco degli 800 milioni di euro destinati allo sviluppo di internet veloce. Una volta superata la fase di crisi, la banda larga sarà una priorità del Paese. Ora le priorità sono altre.

Il Presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, che si aspettava il blocco dei fondi, auspica un intervento della Cassa Depositi e Prestiti. Il vice ministro Paolo Romani, che ipotizza un modello regionale di sviluppo della banda larga come per il digitale terrestre, ha dichiarato : “non so se sarà possibile, perché la banda larga è più difficile da regionalizzare, ma sicuramente faremo protocolli regionali: già sei regioni hanno firmato con il Ministero e presto sarà firmato un settimo accordo”.

Confindustria ha dichiarato in una nota che “Il ritardo nell’assegnazione dei fondi per il piano Romani arreca un grave danno al Paese e che il Piano anti digital divide è strategico per l’inclusione sociale dei cittadini, per l’efficienza della Pubblica Amministrazione, ma soprattutto per la competitività delle piccole e medie imprese”. “In due anni – continua la nota – potrebbero essere investiti 1,5 miliardi di euro in infrastrutture per ridurre il digital divide, che riattiverebbero la filiera dell’Ict e gli investimenti in innovazione digitale delle imprese. Sappiamo che ogni euro investito nella banda larga ne produce almeno due di aumento di attività economica e di Pil. Il Paese non può rimandare questi interventi”.

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