Dopo l’ok a Sky per la partecipazione al beauty contest si aprono molti scenari sulla qualità delle frequenze in gioco. Da un lato la questione del canale 58 – attualmente occupato da Mediaset per la sperimentazione in HD e più appetibile in quanto privo di interferenze. Dall’altro le frequenze DVB-H del canale 37 UHF che attualmente sono utilizzate per l’ormai tramontato “tivufonino” da H3 G.
Ma andiamo per ordine. Nella lunga transizione dalla tv analogica a quella digitale, cinque multiplex costituiscono il “dividendo” da mettere a disposizione di nuovi entranti nel nostro vecchio e super esclusivo club televisivo. Alcuni mesi fa si à scoperto che il migliore dei cinque (con maggiore copertura e minori interferenze) era già stato concesso in uso gratuito a Mediaset. Un regalo vero e proprio. Di fronte alle contestazioni. il viceministro Romani replicava che quel canale, il 58, era sì andato a Mediaset ma in via provvisoria e per usi sperimentali. In realtà di sperimentale non c’è nulla, visto che si trasmettono i normali programmi dei canali Mediaset in HD. E probabilmente, il provvisorio diverrà definitivo. In che modo? Romani metterà i due canali migliori nel blocco che include anche Rai e Mediaset ed esclude Sky. Rai e Mediaset se li aggiudicheranno prima ancora di cominciare (la gara è un beauty contest, nessuno spenderà una lira). Tutti gli altri dovranno contendersi i tre peggiori. E il canale 58? Essendo uno dei due migliori andrà o a Rai o a Mediaset. Ma visto che Mediaset lo sta già utilizzando da mesi, la cosa più semplice sarà lasciarglielo. Un bel regalo.
Cosa farà Sky? In realtà la potenzialità della News Corp. sul DTT difficilmente troverà piena espressione con un solo multiplexer, la cui qualità concreta dipenderà dalla frequenza assegnata. Pertanto lo “Squalo” se vorrà fare una tv terrestre ad alto indice di gradimento – dovrà pianificare l’acquisto di notevole capacità trasmissiva da terzi ma non dalle locali, abilmente messe fuori gioco dal’articolo 1 della legge di stabilità, in particolare dal comma 11 quello che prevede nuove regole da rispettare da parte degli operatori locali, tra cui quella, controversa che impone loro la “valorizzazione e promozione delle culture regionali o locali”. Con questa trovata, infatti, il governo si riserva, di fatto, il diritto di impedire loro di cedere a fornitori di servizi media nazionali la propria capacità trasmissiva eccedente, consentendo ai network provider nazionali di fare il bello ed il cattivo tempo coi content provider più importanti.
C’è infine da segnalare secondo il quotidiano MF-Milano Finanza, starebbe per concretizzarsi un interessamento di Mediaset per un discorso commerciale con 3 Italia, società che appartiene alla multinazionale cinese Hutchison Whampoa, operante nella telefonia mobile. “Che cosa c’entra il gioiellino italiano di Vincenzo Novari con la corazzata di Piersilvio Berlusconi?”, si chiede la testata del gruppo Class Editori? “E’ presto detto: 3 Italia custodisce un piccolo tesoretto, si tratta delle frequenze DVB-H del canale 37 UHF che attualmente sono utilizzate per l’ormai tramontato “tivufonino”. In pratica, Novari e’ un operatore telefonico ma anche televisivo, visto che il multiplex in suo possesso deriva dalla passata acquisizione di una televisione. Oggi Novari si trova ad avere un asset poco utilizzato ma che potrebbe trasformarsi in oro, subito dopo l’assegnazione delle frequenze della banda 790-862″. “Perche’ quelle frequenze di ottima qualita’ possono trasformarsi in bande telefoniche come televisive. Insomma, il fallimento della tv sul telefonino potrebbe dare una grossa mano a chi dall’elettrodomestico ancora piu’ amato dagli italiani si aspetta lauti fatturati”. Sky e Mediaset si preparano ad affilare le armi. Ancora una volta. (I.Z.)