Dopo l’annunciato addio di Alessandro Sallusti, che ieri si è congedato dai lettori con un editoriale apparso sulla prima pagina del quotidiano, la direzione de Il Giornale passa a Livio Caputo.
Firma storica del giornale milanese, amico di Indro Montanelli, già senatore e sottosegretario agli Esteri per Forza Italia negli anni ’90, Caputo – che cura la rubrica “Dalla vostra parte” in cui dialoga con i lettori – compirà 88 anni a giugno prossimo. Il suo incarico, da quanto trapela da fonti interne, sarà ad interim in attesa che l’editore trovi a chi affidare stabilimente il timone del quotidiano.
Un segnale, questo, che restituisce il senso di una decisione – quella di Sallusti – inaspettata, piombata quasi come un fulmine a ciel sereno sulla Società Europea di Edizioni di Paolo e Alessia Berlusconi. Proprio Paolo Berlusconi, sulla prima pagina di ieri, aveva “salutato” così l’ormai ex direttore: “Dopo dodici anni di appassionato lavoro, Alessandro Sallusti lascerà il Giornale, il vostro Giornale. Lo ringrazio di cuore per la sua dedizione e per la sua professionalità, le stesse doti che sicuramente gli regaleranno grandi soddisfazioni anche nella sua nuova esperienza lavorativa”. Quindi ha promesso: “Anche tutti voi cari lettori, motore della nostra testata, assicurandovi che il Giornale continuerà sulla medesima linea editoriale, promuovendo i valori di libertà e coraggio delle idee che da sempre lo contraddistinguono. Soprattutto il nostro impegno sarà volto a meritarci, ogni giorno, la vostra preferenza e la vostra fiducia”.
All’editore aveva fatto unito il suo commento anche il Cdr de Il Giornale che “con professionalità e senso di responsabilità”, ha comunicato di aver “assecondato il management dell’azienda durante questo difficile cambio di direzione, evitando sia di polemizzare per la particolare strategia di comunicazione adottata, sia di dar seguito a inevitabili gossip e alle piccole provocazioni della rete”. E quindi il comitato di redazione ha riportato il focus dell’attenzione sui problemi interni: “Abbiamo continuato a produrre Il Giornale migliore possibile, esattamente come abbiamo fatto per tutti i mesi a precedere, nonostante la ‘solidarietà’, il trasloco e la difficile situazione di smartworking emergenziale. I risultati si sono visti, anche in termini di copie recuperate in edicola (cosa di cui ringraziamo i lettori)”.
“Ora, passato lo choc – prosegue il Cdr – siamo fiduciosi del fatto che azienda e proprietà compiranno tutti i passi giusti per scegliere e fornirci un nuovo direttore, adeguato alla sfida con la concorrenza. E al nuovo direttore parliamo fin da subito: ti aspetta un compito impegnativo, perché questa testata ha un patrimonio da difendere”.
E dunque: “Un marchio portatore di una tradizione prestigiosa, i suoi lettori fedeli e attenti, una redazione che ha saputo affrontare le sfide più impegnative, le stesse che ora attendono anche te, verso il 50esimo compleanno del Giornale, al quale mancano tre soli anni”.
Infine il Cdr “avvisa” il successore: “Ecco perché, per rispetto di questa storia e all’indomani dell’uscita improvvisa del precedente direttore – appresa su internet e rimasta in sospeso per 24 ore contro ogni consuetudine – la nostra fiducia a te non sarà scontata. Dipenderà dal tuo impegno per valorizzare questo patrimonio e per difenderlo da ogni insidia; dalla tua capacità di traghettare Il Giornale in un mercato editoriale che cambia con nuove tecnologie; e dal tuo impegno a tutelare l’organico di una redazione che si è fortemente spesa per la salvaguardia dell’azienda e dell’informazione dei lettori, e lo ha fatto nell’unico modo possibile: incrementando la produttività a fronte dei pesanti sacrifici economici e numerici richiesti dall’azienda negli ultimi due anni”.
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