La neutralità della rete potrebbe essere messa in discussione da alcuni emendamenti al Telecom Package provenienti dalla Presidenza italiana dell’UE. E’ quanto rileva da un rapporto di European Digital Right. Il principio della neutralità afferma che la rete deve essere priva di restrizioni dal punto di vista della fruizione dei contenuti da parte dell’utente finale. E’ ribadito anche nella Carta dei Diritti in Internet, attualmente sottoposta a consultazione pubblica. Ma il Telecom Package, un gruppo di direttive finalizzato a ridisegnare l’assetto delle telecomunicazioni nel mercato europeo, sembra affermare il contrario. Con esso l’ordinamento comunitario interviene anche sul concetto di neutralità delle rete, che per ora non è stato ancora ben definito. Negli emendamenti italiani al pacchetto normativo sarebbero state introdotte delle condizioni che mettono a repentaglio l’uniformità del principio. Si parla di attribuire ai provider il potere di limitare l’accesso a determinati servizi e applicazioni. Le motivazioni? L’esigenza di evitare la trasmissione di comunicazioni non richieste e gli obblighi contrattuali nei confronti dei clienti che hanno diritto a un livello di qualità specifico. Di fatto si torna a parlare di un Internet a due corsie, già sostenuto da diversi provider americani. Una simile configurazione della rete mette in pericolo la libertà dall’utente, dal momento che i provider hanno la possibilità di inibirlo dalla fruizione di contenuti giudicati inadeguati. C’è poi la proposta di consentire alle autorità nazionali di regolamentazione di fissare dei requisiti minimi di qualità per determinati servizi. La ratio di questa misura è la necessità di evitare la congestione e il rallentamento delle reti. Ma resta troppo alto il prezzo da pagare in relazione alla parità di condizioni, sia per gli utenti che per gli addetti ai lavori. Ad avere maggiori difficoltà sarebbero i piccoli operatori, meno capaci di adattarsi ad un Internet basato sui favoritismi. Verrebbero a formarsi inevitabilmente degli oligopoli gestiti dai provider e dalle più potenti società di telco. Il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli ha messo le mani avanti, sottolineando che si tratta solo di una bozza tecnica da discutere il 27 novembre durante il Consiglio europeo. Intanto l’UE, per bocca del Commissario Andrus Ansip, ribadisce la sua adesione al principio di net neutrality. Per Ansip l’accesso alla rete è un diritto fondamentale e non deve essere fonte di discriminazioni sociali ed economiche.
Giannandrea Contieri