Secondo l’ultimo rapporto di Ibm l’Italia è il secondo produttore al mondo di e-mail di phishing, dopo la Spagna. Proviene dall’Italia il 14,3% del totale delle e-mail atte a carpire i dati sensibili di utenti ignari, dalla Spagna invece ne proviene il 14,8%. l’Italia, inoltre, è ai primi posti delle classifiche mondiali anche per altri usi illegali del Web: provengono dal nostro paese il 3,9% dei messaggi di spam, la pubblicità non voluta (al primo posto gli Usa con il 15) e quasi il 5% dei siti illegali per contenuto di violenza o intenti criminali.
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