Marco Alfieri si è dimesso da direttore de Linkiesta. Secondo quanto risulta a ilfattoquotidiano.it, ha comunicato la sua decisione lunedì, dopo l’annuncio di nuovi tagli al personale dato dai soci della testata. Intanto si avvicina il 23 luglio, la data entro la quale gli azionisti de Linkiesta S.p.A. devono decidere se sottoscrivere l’aumento di capitale sociale di 1 milione e 100mila euro o mandare in liquidazione la società. Lunedì la redazione ha scritto una lettera al consiglio di amministrazione per chiedere di non essere tenuta all’oscuro delle decisioni in corso sul futuro del giornale e di poter conoscere, se c’è, la strategia editoriale che guida i nuovi tagli annunciati. Manifestando preoccupazione per i posti di lavoro, anche in relazione al mancato pagamento di parte degli stipendi del mese di giugno e del blocco, da alcuni mesi, dei compensi dei collaboratori. Le difficoltà della testata erano state annunciate dallo stesso Alfieri in un articolo sul suo sito già alla fine del mese scorso. Dal punto di vista della sostenibilità economica del progetto editoriale, il direttore aveva definito Linkiesta “la storia di un insuccesso”. Nel post aveva anche tracciato una sorta di manifesto de Linkiesta 2.0. Un sito rinnovato attraverso “molta più radicalità nell’innovazione, nei formati, nei linguaggi, nella tecnologia, nella cultura, nell’organizzazione di chi fa il giornale tutti i giorni, nella lungimiranza degli azionisti e nella competenza degli amministratori”. A pesare però su qualsiasi progetto di rilancio, al momento, sono i conti della società, che nel 2013 ha fatturato appena 191mila euro e si trova con un rosso in bilancio di quasi 1 milione e 500mila euro.