Intanto i vertici di Mountain View si sono dissociati dalle pratiche scorrette denunciate su internet e che hanno coinvolto in prima linea il gruppo: «Abbiamo sempre evitato le sponsorizzazioni, ivi inclusa la pratica di pagare dei blogger per promuovere i nostri prodotti, perché si tratta di promozioni non trasparenti e che non fanno gli interessi dell’utente. Stiamo valutando i cambiamenti che sarà necessario apportare per assicurarci che non succeda mai più».
Le indagini sono tuttora in corso e le responsabilità devono essere ancora accertate. Il dato sicuro, stando alle statistiche pubblicate dalla società californiana NetApplications, è che Google Chrome abbia chiuso il 2011 con un market share del 19,11% contro il 21,83 detenuto dal partner Mozilla beneficiario, non a caso, di un accordo triennale da 900milioni di dollari per le royalties di ricerca, stipulato proprio con Mountain View.
Resta ora da vedere quanto inciderà questa presunta “gaffe”dei link a pagamento sulla scalata al successo intrapresa da Google contro il concorrente numero uno, Internet Explorer, il browser web di Microsoft.
Luana Lo Masto
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