Sospesi i contributi, fine delle pubblicazioni e redazioni in sciopero. Sembra ormai una cantilena il triste destino che accumuna quasi cento testate italiane, che, con il taglio del fondo per l’editoria, non possono più andare avanti. Adesso tocca a “L’Informazione-Il domani”, che dal primo febbraio non sarà più in edicola, mettendo così in cassa integrazione i 36 giornalisti delle tre redazioni di Bologna, Modena e Reggio Emilia. I giornalisti protestano, ma il Consiglio di amministrazione della Editoriale Bologna srl ha maturato questa decisione nel tentativo di arginare il debito di 1,8 milioni di Euro. Il contributo 2011 è incerto e, per quanto riguarda quello per il 2010, al momento è bloccato a causa di un’indagine in corso da parte dell’Agcom finalizzata ad accertare se alcuni soggetti, tra cui anche l’Editoriale Bologna srl, abbiano o meno beneficiato di un finanziamento doppio. “La storia di questo giornale – denuncia il Consiglio di redazione in un comunicato – arriva dunque a una conclusione nonostante gli anni di sacrifici che i giornalisti hanno vissuto, chi negli ultimi tre anni, chi negli ultimi due, accettando di autoridursi gli stipendi tramite l’applicazione dei contratti di solidarietà”. Anche la Federazione nazionale stampa italiana (Fnsi) e l’Associazione stampa Emilia Romagna (Aser) fanno appello all’azienda perché, prima di sospendere le pubblicazioni e chiudere le redazioni, si impegni nel cercare di risollevare la situazione. “Sono a rischio 36 posti di lavoro di giornalisti dipendenti, oltre a quelli di poligrafici e amministrativi e ad alcune decine di collaboratori freelance – denunciano Fnsi e Aser – Il sindacato chiede all’azienda di non assumere una decisione così grave e di compiere tutti gli sforzi necessari, come proposto dal sindacato dei giornalisti, per garantire la continuità d’impresa in questo periodo d’incertezza rispetto all’erogazione del finanziamento da parte del fondo per l’editoria”.