Editoria

Limite antitrust sulla tiratura, la fusione Espresso – Itedi obbliga De Benedetti a cedere il quotidiano abruzzese Il Centro e La Città di Salerno.

la fusione tra Espresso e Itedi, la società editrice di Stampa e Secolo XIX, avrebbe portato a due soluzioni possibili per il colosso editoriale della famiglia De Benedetti: vendere alcune testate locali o abbassare la tiratura complessiva dei giornali. Il limite di legge, infatti, impone un tetto massimo del possesso del 20% della tiratura complessiva dei quotidiani. Che evidentemente sarebbe stata superata. E allora si è scelta la prima strada. Sono stati ceduti il quotidiano abruzzese Il Centro e La Città di Salerno.
La nuova editrice de ‘il Centro’ farà capo agli imprenditori Luigi Pierangeli, Cristiano Artoni, Alberto Leonardis e Luigi Palmerini; la nuova editrice de ‘la Città di Salerno’ farà invece capo alla società So.Ge.P.Im S.r.l., holding della famiglia Lombardi-Scarlato”. Il passaggio avrà efficacia, una volta esperite le procedure previste dalla legge e dai contratti collettivi, entro il 31 ottobre 2016”.

Nota Cdr Finegil
I giornali locali del gruppo editoriale Finegil-Espresso hanno proclamato due giorni di sciopero, oggi, mercoledì 7 settembre, e domani giovedì 8 settembre, per contestare la scelta dell’editore di cedere ad altri imprenditori due quotidiani storici del Gruppo, “il Centro” di Pescara e “la Città” di Salerno. Lo rende noto un comunicato dei Cdr del Coordinamento Finegil.
    “I colleghi di Pescara e di Salerno – informa la nota – sono stati informati oggi, con modalità inusuali e inaccettabili, in una videoconferenza, che le loro testate sono state vendute e che quindi, dal 31 ottobre, non saranno più all’interno del gruppo Espresso. L’operazione coinvolge a Pescara 31 giornalisti e 27 poligrafici, a Salerno 13 giornalisti, un part time e 5 tra poligrafici e amministrativi”.
    “La decisione è stata presa, ha comunicato l’editore, per poter portare a compimento la fusione con Itedi, la società che edita La Stampa e il Secolo XIX. Non una scelta imprenditoriale, ha detto l’amministratore delegato, ma obbligata dalla normativa. Di fatto il Gruppo Espresso – si legge ancora nella nota – ha scelto di abbandonare il centro sud e di smantellare il patrimonio di giornali locali che in questi anni di crisi ha dimostrato di essere il cuore e la cassaforte dell’intero gruppo, a sostegno anche di Repubblica. Tutto questo nonostante i Cdr del Coordinamento Finegil avessero espressamente chiesto all’editore di non percorrere facili soluzioni di questo tipo, e di evitare lo smembramento di un gruppo composto da 18 testate, un patrimonio unico in tutto il panorama editoriale del paese che, così, inizia a perdere consistenza. L’editore nell’ultimo incontro aveva rassicurato i Cdr sul fatto che ogni sforzo in questa direzione sarebbe stato fatto: oggi, invece, comunica la cessione di due testate”.
    I Cdr del Coordinamento Finegil, “nell’esprimere solidarietà ai colleghi della Città e del Centro, manifestano grandissima preoccupazione per il loro futuro e di tutto il gruppo editoriale. Il Coordinamento chiede pertanto che venga illustrato quale piano industriale soggiace al progetto di fusione che, si sapeva dall’inizio, imponeva un ridimensionamento del numero delle copie. E che venga illustrato nei modi, nei luoghi e nei tempi opportuni, non certo in video conferenza ma con una convocazione urgente del Coordinamento dei Cdr. Chiediamo inoltre che la Federazione nazionale della stampa si attivi immediatamente per garantire ai colleghi di Centro e Città le massime tutele sindacali e contrattuali”.

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