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Libri: azienda artigiana digitale salverà volumi sardi

I libri sardi li salverà una azienda artigiana digitale. Il progetto, patrocinato dall’Anci Sardegna, trasformera’ in ebook il patrimonio librario regionale. Tra quelli salvati anche uno del 1800. Polverosi, ingialliti, illeggibili, divorati dalle tarme o, se va bene, dimenticati in qualche scatolone o magazzino: e’ il destino di migliaia di libri sardi patrimonio culturale di molti Comuni. L’idea e’ venuta a Pier Luigi Lai, titolare della Logus Mondi Interattivi, azienda artigiana del digitale, un passato da ingegnere edile e un presente da digital editor, che ha trovato nell’Anci Sardegna un partner per lo sviluppo del progetto. Il programma, patrocinato dall’Associazione dei Comuni della Sardegna e avviato da poche settimane, recuperera’ i libri gia’ pubblicati in formato cartaceo per andare a costituire una Biblioteca Digitale dei Comuni della Sardegna, valorizzando cosi’ la cultura e la loro diffusione. “Piu’ o meno facciamo come gli archeologi che vanno alla scoperta degli antichi tesori – ha spiegato Lai – seguendo le indicazioni del Sindaco, o i ricordi di qualche funzionario o impiegato comunale, setacciando scaffali o immensi archivi”. Studi antropologici e sociologici – ha sottolineato Confartigianato Sardegna – libri di storia paesana o guide turistiche, trattati sui beni archeologici e culturali o libri di fiabe: non deve sfuggire nulla. “Abbiamo in custodia e cura, pronto per esser digitalizzato con un ‘sistema dolce’ – ha aggiunto Lai – anche un libro del 1800: un patrimonio inestimabile. Stiamo gia’ lavorando sul patrimonio librario di sei comuni e, in sei mesi, contiamo di digitalizzare e rendere fruibili i primi 100 libri. Man mano che i libri vengono digitalizzati cominceranno a rivivere e faranno parte di un sistema che li inserira’ in oltre 40 librerie nazionali e internazionali, gratuite, come quelle comunali, o a pagamento (in tutti i casi meno di cinque euro) come Amazon o Apple Store. Questo significa che l’intero patrimonio bibliotecario sardo – ha concluso Lai – potra’ essere consultato, per esempio, anche dagli emigrati in Argentina alla ricerca delle loro radici oppure dagli studiosi che potranno approfondire ricerche su un determinato argomento oppure verranno messi a disposizione dai Comuni”. (ANSA).

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