“Dopo cinque anni di mercato editoriale con il segno meno l’emorragia si sta fermando”. Parola di Antonio Monaco, presidente del gruppo Piccoli editori di Aie, l’Associazione Italiana Editori. Monaco commenta così i dati sul mercato del libro nel 2015 emersi dall’indagine che Nielsen ha realizzato per l’Aie presentata a Roma nella giornata inaugurale di Più libri Più liberi. La fiera nazionale della piccola e media editoria è in programma fino all’8 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’Eur.
L’indagine mostra una crescita sia nelle copie vendute che nel fatturato per la piccola e media editoria. Tuttavia, avverte Monaco, “nulla sarà come prima. Di fronte a questo scenario la via difensiva o rivendicativa non è più sufficiente”. Quale via seguire allora in questo momento? “Dobbiamo riattivare un forte attivismo civile, una maggiore consapevolezza della situazione e nuove formule da parte dei singoli attori della filiera editoriale, ma anche da parte dei lettori e di tutto il sistema politico e istituzionale, a favore di tutti i lettori. Noi faremo la nostra parte”, spiega ancora il presidente dei piccoli editori di Aie.
In ogni caso, secondo i dati raccolti da Nielsen, il 2015 nel settore dei libri è l’anno dei piccoli editori. I numeri, che mettono a confronto le performance della piccola editoria (cioè i marchi editoriali indipendenti con un venduto a valore di copertina sotto i 13mililoni) con l’andamento generale del mercato del libro nei cosiddetti canali trade (librerie, negozi online e grande distribuzione) offrono un quadro inedito e per molti versi quasi inaspettato della piccola e media editoria: i piccoli editori fanno registrare un +1,7% di copie vendute e un +2% cento di fatturato, i “grandi” calano del 2,8% di copie vendute e dell’1,1% di fatturato.
L’Aie fa sapere, attraverso una nota, che in generale il mercato del libro “a fine ottobre registra per i libri di carta nei canali trade, e senza Amazon, un -1,6 per cento di fatturato (circa 14milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2014). É ancora un segno meno ma in continuo recupero, e che tende allo zero (se non già in area positiva) se si stimano i canali non censiti e l’ebook”.
Per quanto riguarda i generi preferiti dai lettori cala la fiction straniera mentre sale quella italiana. Buoni risultati anche per i libri dedicati ai bambini (quasi un libro ogni quattro venduti nel 2015 appartiene a questa fascia), mentre la narrativa italiana resta un po’ più indietro (circa un libro su sei).
In termini percentuali, la fiction italiana cresce del 14,7% in quanto a copie e addirittura del 23,5% per fatturato, mentre il settore bambini e ragazzi registra un +8,9% e un +11,1% per fatturato. Se le variazioni in negativo che si registrano per la non fiction pratica (guide, viaggi, tempo libero e lifestyle) sono quasi impercettibili, è decisamente più netto il calo per fiction straniera, non fiction generale (la saggistica)e la non fiction specialistica (manualistica).
John Elkann ha intenzione di vendere Repubblica. E con l’eventuale cessione del quotidiano, Gedi verrebbe…
I governi vanno ritenuti responsabili delle morti dei giornalisti: lo afferma l’Ifj, la Federazione internazionale…
Il Papa vuole che si cominci a fare la pace partendo dalla comunicazione, dall’informazione, dal…
Il comitato di redazione di Askanews “chiama” il sottosegretario Alberto Barachini. I giornalisti dell’agenzia di…
Anche i pubblicitari si oppongono alla web tax: Federpubblicità snocciola numeri, dati e cifre per…
La manovra non piace agli editori perché non c’è “niente per il libro”. E l’Aie…