L’alligatore contro lo squalo. Dopo aver insidiato per quasi up decennio l’impero di Murdoch e aver siglato con lui un armistizio nel 2008, ora John Maione torna sulla rotta del tycoon australiano: allarga il suo impero europeo delle cable tv che sono anche operatori telefonici e fornitori di connessioni Internet a banda larga, acquistando per 23 miliardi di dollari la britannica Virgin Media, concorrente diretta di BSkyB, il pezzo più pregiato dell’impero Newscorp in Europa. Murdoch, che controlla la società londinese con una quote di minoranza (39 per cento), ha visto fallire tutti i suoi tentativi di conqui- stare la maggioranza assoluta del capitale della ricchissima società che ha tra i suoi asset principali la trasmissione del campionato inglese di calcio. Gli ultimi tentativi, di qualche mese fa, sono naufragati nella tempesta giudiziaria per lo scandalo delle intercettazioni telefoniche dei giornali di Murdoch. Scandalo che ha lambito anche il figlio di Rupert, James, che, lasciata la guida delle attività editoriali europee, ora è vicedirettore generale di NewsCorp a New York. Comprando Virgin Media, che ha quasi 5 milioni di abbonati (contro i 10,7 di BSkyB), Maione supera Comcast e Newscorp diventando il primo operatore in questo campo. Già prima di perfezionale l’affare Virgin Media la sua compagnia, Liberty Group, attivo negli Usa e in altri 13 Paesi, ha quasi 20 milioni di abbonati. Altrettanti ne ha NewsCorp. Liberty, presente in molte nazioni europee, dalTManda alla Ro mania (ma non in Italia), è forte soprattutto in Germania, Gran Bretagna, Svizzera, Belgio e Olanda. Anche Newscorp si sta espandendo in Germania, considerata fino a ieri il terreno di un possìbile nuovo, futuro scontro tra i due vecchi carissimi yienne Maione. Ma quest’ultimo — nemici: l’Sienne Murdoch contro il l’alligatore che se ne sta rintanato a lungo nel fango prima di attaccare, secondo la definizione dell’« Independent» che lo contrappone al pescecane Rupert, sempre aggressivo e sempre ben visibile con la sua Tycoon John Maione, presidente di Liberty Media Corp pinna a pelo d’acqua — ora porta improvvisamente la guerra a Londra, nel cortile di casa Murdoch. Che ha sempre fatto fatica a prendere le misure a questo rivale ano malo che, una decina d’anni fa, acquistato il 16 per cento del capitale News Corp, sembrava deciso a dare l’assalto all’impero editoriale di Rupert. Che allora fu costretto a giocare a lungo in difesa, distribuendo pillole”(finanziarie) avvelenate. L’armistizio venne siglato nel 2008 quando Maione accettò di cedere a Murdoch il suo pacchetto di azioni Newscorp ottenendo, in cambio, oltre a molti soldi e ad alcune stazioni televisive locali, il controllo della rete Direct TV, altra azienda sulla quale i due si erano scontrati. Da allora Maione sembrava essersi placato. Strana figura di imprenditore della East Coast nato e cresciuto in Connecticut, laureato a Yale e poi trasferitesi a Denver, in Colora- bi Europa Liberty non è presente in Italia ma è forte soprattutto in Germania, Gran Bretagna, Svizzera, Belgio e Olanda do, dove ha costruito U quartier generale del suo impero, il tycoon sembrava essere diventato una specie di placido cow boy della banda larga. Assai diverso dall’uomo che negli anni ’80 e ’90 aveva trasformato in una potenza la sua Tci, uno a farne la seconda rete televisiva via cavo americana dopo TimeWarner. Usando anche metodi alquanto sbrigativi nei confronti dei concorrenti: fino a indurre Al Gore a bollarlo come il Darth Vader della tv via cavo. Venduta Tci alla AT&T nel 1999 per la cifra record di 48 miliardi di dollari, Maione si era lanciando con Liberty nel business dei contenuti, acquistando, tra l’altro, Discovery Channel e la rete di shopping online QVC. Poi l’avanzata di Liberty, l’assalto a News Corp e la pace armata. Negli ultimi anni Maione — uomo riservato che non arna far parlare di sé e che ai viaggi in jet privato preferisce quelli a bordo della sua “motor home”, con tutta la numerosa famiglia — sembrava, come detto, appagato. O, meglio, attratto soprattutto da una nuova passione: l’acquisto di grandi proprietà terriere. Seguace, a suo modo, del filosofo Hegel, Ex alleati Maione e il tycoon australiano sono stati alleati fino al 2008, quando Liberty cedette il 16% di Newscorp per Maione «la proprietà è la prima incarnazione della libertà». E siccome la proprietà primordiale è quella terriera, l’imprenditore di Denver, per sentirsi più libero, si è mezzo a comprare tenute agricole, campi e foreste, ovunque ce ne erano di disponibili sul mercato. Trovandosi anche qui, ben presto, un rivale da battere: il fondatore della Cnn Ted Turner, anche lui grande latifondista. Spostando il suo istinto ipercompetitivo dalle tecnologie elettroniche alla nuda terra, Maione ha com prato di tutto e soprattutto dei grandi boschi del Maine fino ad arrivare a mettere insieme una proprietà terriera di 2,2 milioni di acri, pari a 8500 chilometri quadrati: una superficie grande quanto l’Umbria. Ma anche questo gioco deve ora averlo annoiato. E così si torna alla vecchia guerra dei cavi e dell’etere. Massimo Gaggi i FÜPHODUZIWIE RISERVATA L’operazione L’efferta ti gruppo liberty Global, del magnate Usa delia Tv via cavo John Matone, acquista la britannica Virgin Media con un affare da 16 miliardi di dollari L’offerta, che sarà in denaro e titoli, porterà una forte concorrenza nel Regno Unito aiia satellitare BSkyB, di cui News Corp, società del rivale dt Matone, Rupert Murdoch, possiede una quota de! AQ% Dall’unione di Liberty Global e Virgin Media nascerà un gruppo delle telecomunicazioni a banda larga che copre 47 milioni di case, con 25 milioni dt dienti in U Paesi Pay-tv Liberty Global gestisce operazioni di pay-Tv in tutto ti mondo ed è il più grande operatore vte cavo nella maggior parte degli 11 mercati europa m cui è presente. Nel Regno Unito Virgin è la seconda più grande pay-tv dopo BSkyB L’affare prevede che il numero uno del gf uppo. Richard Bransoa mantenga una quota di minoranza. C4 sarà un premio de 24% sulla chiusura di Virgin m Borsa di lunedì. Il prezzo è infatti di 47,87 dollari per azione Liberty Global e Virgin Media hanno spiegato che si aspettano circa 180 milioni di dollari m risparmi dt costi all’anno
Il sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini conferma di essere “un grandissimo fautore dei finanziamenti pubblici” all’editoria…
C’è maretta al settimanale Oggi: i giornalisti hanno sfiduciato il direttore Andrea Biavardi, subentrato a…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Fumata bianca ad Askanews: l’assemblea dei giornalisti dà il via libera alla proposta di prepensionamenti.…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Le cose cambiano, tutto scorre direbbe Eraclito. Sono passati meno di cinque anni dal 2020,…