Lazio, Campania e Lombardia sono le regioni più pericolose per i giornalisti


La relazione annuale dell’Agcom riporta che Lazio, Campania e Lombardia sono le regioni dove è magiore il numero di giornalisti minacciati. I dati pubblicati dall’osservatorio Ossigeno per l’informazione rivelano un drammatico divario all’interno del paese

Sono Lazio, Campania e Lombardia le regioni dove e’ maggiore il numero di giornalisti minacciati oppure bersaglio di atti intimidatori, pero’ le regioni dove la professione di operatore dell’informazione appare piu’ seriamente in pericolo sono Basilicata, Sicilia, Calabria e Campania, “regioni nelle quali la percentuale dei giornalisti minacciati rispetto a quelli professionalmente ed economicamente ‘attivi’, oscilla fra il 10 e il 16 per cento”. Lo riporta la relazione annuale dell’Agcom, dove c’e’ una mappa che parla di serio e drammatico divario tra regioni, mappa frutto dei dati territoriali sulle intimidazioni (riferiti al periodo che va dal 2011 al 31 dicembre scorso) prodotti dall’Osservatorio Ossigeno per l’Informazione, promosso da Fnsi e Odg, ed elaborata per l’occasione dall’Autorita’ Garante delle Comunicazioni.Secondo l’Agcom, i dati sui giornalisti minacciati pubblicati da Ossigeno per l’Informazione rivelano, un drammatico divario nel Paese “che non puo’ che produrre effetti sulla qualita’ e la quantita’ di informazione,soprattutto di tipo locale, presente nelle varie aree geografiche dell’Italia. Se si considerano inoltre i forti legami tra l’informazione e la correttezza del processo di scrutinio e selezione della classe politica, tale situazione appare suscettibile di produrre effetti non solo di tipo economico-sociale, ma anche sulla complessiva tenuta democratica di alcune importanti zone del nostro Paese”. Nella relazione finale della “Indagine conoscitiva su informazione e Internet in Italia. Modelli di Business, consumi e, professioni” condotta nel 2014-2015 dall’Agcom e che verra’ illustrata martedi’ prossinmo nella Sala Capitolare del Senato, meritevole di approfondimento e’ un’analisi finalizzata alla tutela del pluralismo informativo e’ la questione relativa alla liberta’ di espressione dei giornalisti. In questo quadro, l’Associazione “Ossigeno per l’informazione” ha creato, a partire dal 2006, l’Osservatorio sui cronisti minacciati e sulle notizie oscurate in Italia. L’Osservatorio monitora le minacce e gli abusi a danno dei giornalisti italiani, con particolare attenzione per i cronisti impegnati in prima linea nell’osservazione della criminalita’ organizzata nel Sud della penisola. L’Osservatorio e’ consulente della Commissione Parlamentare Antimafia, e collabora attivamente con il Rappresentante per la Liberta’ dei Media dell’Osce, il Commissario per i Diritti Umani, con il Consiglio d’Europa, la Freedom House, i Reporters Sans Frontieres, l’Associazione Europea dei Giornalisti (AEJ), il Comitato per la Protezione dei Giornalisti di New York, e l’International Press Institut di Vienna.

fonte: www.francoabruzzo.it

Recent Posts

Circolare n. 56 del 23/12/2024 – Comunicazione annuale all’AGCOM per le imprese richiedenti i contributi all’editoria

Ricordiamo che entro il prossimo 31 gennaio 2025, le imprese editrici di testate che accedono…

3 ore ago

Il garante privacy stanga OpenAi: 15 milioni per ChatGpt

Il Garante per la privacy sanziona ChatGpt: per Sam Altman e la sua Open Ai…

2 giorni ago

La pubblicità di Google vola, il settore muore

La notizia è passata, come spesso accade, quasi in sottofondo. In Italia Google è il…

3 giorni ago

Usigrai contro il piano esodo Rai: “Avviare un confronto col sindacato”

Usigrai torna ad alzare la voce e lo fa sul piano di incentivazione all’esodo promosso…

3 giorni ago

Santanché vende Visibilia: l’annuncio de Il Giornale

Il gruppo Visibilia passa di mano: lo ha annunciato Il Giornale, ieri sera, nell’edizione online…

4 giorni ago

Google vale tre volte Rcs: quanto vale il digitale nel Sic, i conti Agcom

La voce ricavi di Google “vale” tre volte quella di Rcs-Cairo Communications, cinque volte Gedi.…

4 giorni ago