“Il caso di Lirio Abbate e di Piazza Pulita sono esempi emblematici della preoccupante vulnerabilità strutturale cui devono far fronte i media in Italia” afferma Nils Muiznieks, commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa, in un’intervista all’Ansa rilasciata a Strasburgo e pubblicata venerdì 5 febbraio 2016
“La mancanza di sicurezza per i giornalisti, l’impunità per i crimini commessi contro di loro, e le pressioni politiche sui media sono un problema di lunga data nel Paese”, sottolinea. “Il fatto che lo Stato resti in silenzio su casi come questi aumenta le difficoltà che i giornalisti devono affrontare tutti i giorni nel fare il loro lavoro, che è fondamentale” prosegue il commissario.
Le autorità italiane, secondo Muiznieks, devono prendere più seriamente le minacce e le violenze contro i giornalisti, e le pressioni ingiustificate sui media e assicurare una protezione migliore della libertà di stampa. Riferendosi al caso Abbate, Muiznieks afferma che “fornire una scorta ai giornalisti minacciati è bene, ma non basta”.
Lo Stato, osserva Muiznieks, deve sostenere i media, e ogni minaccia a un giornalista e all’informazione “deve essere considerata come una minaccia al tessuto democratico della società”. “Le più alte cariche dello Stato devono condannare tutti i casi di minacce e violenze contro i giornalisti, e i crimini commessi contro gli operatori dell’informazione devono essere perseguiti con maggiore efficacia” conclude Muiznieks.
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