“Per ogni società libera il lavoro dei giornalisti è fondamentale. E ancor più essenziale per la democrazia è il lavoro di coloro che informano mettendo a rischio la propria sicurezza, e spesso la propria vita. Scelgono di dar notizie sfidando i poteri criminali e le organizzazioni terroristiche, oppure ci raccontano i conflitti lontani, le guerre dimenticate. Per questo ci tengo ad esprimere la mia piena adesione all’iniziativa che oggi – giornata mondiale della libertà di stampa – le rappresentanze del giornalismo italiano promuovono nel ricordo dei cronisti uccisi dalle mafie e dal terrorismo e per richiamare l’attenzione sulla necessità di garantire ovunque la sicurezza dei reporter”. Inizia così il messaggio che il Presidente della Camera, Laura Boldrini ha inviato agli organizzatori della Sesta Giornata della memoria che si svolge stamattina a Perugia.
“In molti luoghi del mondo, nella mia precedente attività per le agenzie delle Nazioni Unite, ho constatato quale straordinaria importanza abbia e quanti sacrifici richieda questo tipo di informazione. E condivido ora con voi l’ansia per la sorte dell’inviato de ‘La Stampa’ Domenico Quirico. L’ho conosciuto sul campo, un campo quasi sempre segnato dalla guerra e dalla devastazione. Spero che presto familiari e colleghi possano riabbracciarlo” ha aggiunto il primo inquilino dell’aula di Montecitorio.
“Ma voglio sperare anche – ha proseguito – che queste vicende ci insegnino a tributare maggiore attenzione al giornalismo che rischia persino la vita, pur di far avere a noi tutti il racconto dei dolori del mondo, o dei guasti profondi che in casa nostra produce la criminalità”. Per la Boldrini: “E’ l’informazione che è guidata non dallo share, o dalla ricerca di una battuta ad effetto per infiammare il dibattito politico, ma dal patto di verità e lealtà coi cittadini. E’ l’informazione coraggiosa che spesso viene dai giovani cronisti precari, disposti a rischiare pur di dar notizie dall’alto valore civile ma dal bassissimo, iniquo compenso economico”.
A questa informazione, ha aggiunto il Presidente: “auspico che la Camera dei Deputati possa dare anche il necessario supporto legislativo. Lo dobbiamo non ad una categoria, ma alla comunità civile e al suo diritto di sapere”.