Nel 2000-01 avvio’ la privatizzazione del quotidiano dei Ds ‘l’Unita” in crisi di vendite che prima con la direzione di Furio Colombo e poi di Antonio Padellaro resto’ in vita: non e’ negativo ne’ scandaloso che un analogo percorso che ritengo ragionevole, avvenga oggi per Liberazione.
A parlare e’ Pietro Folena, ex-coordinatore della segreteria Ds e leader poi di ‘Uniti a Sinistra’ entrata a far parte della ‘Sinistra Europea’, ideata da Fausto Bertinotti. “Trovo giusto e ragionevole il progetto di Ferrero di disimpegnare il Partito dal quotidiano in perdita – spiega Folena – Quel che ho trovato sgradevolissima e’ la polemica sopra le righe che ne e’ seguita: un segno inequivocabile dell’immaturita’ che c’e’ nella sinistra ed e’ quanto mai opportuno mettere il classico punto e a capo”. Un processo di ‘privatizzazione’ comporta scelte dolorose e non e’ indolore. “Certo, se oggi pero’ l’Unita’ e’ viva, esiste, e’ in edicola – avverte Folena – lo si deve a quella operazione dolorosissima ma indispensabile del 2000: per qualche tempo non andammo in edicola prima di tornarci nella primavera del 2001”. Scelta dolorosa e’ per esempio il cambio della direzione. “E mi dispiace moltissimo – prosegue Folena – per Piero Sansonetti che considero un valido professionista, ma difronte a perdite cosi’ rilevanti non trovo negativo e tanto meno scandaloso il progetto di Ferrero: vorrei tanto – continua – che ci si concentrasse di piu’ nella costruzione di una sinistra nuova, plurale, federale, in grado di competere”. E non dunque nella deriva che pare senza fine di frammentazioni e scissioni? “Di fare altri partitini non influenti non c’e’ assolutamente bisogno”, conclude.
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