Il quotidiano Liberazione cambia direttore, Piero Sansonetti verrà sostituito dal sindacalista bresciano Dino Greco, e Rifondazione Comunista si avvia verso la scissione. Nella vicenda del licenziamento di Sansonetti lo scontro tra le due aree del partito si è fatto sempre più forte: da una parte la maggioranza del neosegretario Paolo Ferrero, contraria alle posizioni del direttore della testata, dall’altra gli esponenti più vicini al governatore della Puglia Nichi Vendola. Con la conseguenza che oggi “vendoliani” non hanno partecipato al voto per eleggere il nuovo direttore. Mentre nel pomeriggio davanti alla sede del Prc c’è stato un sit-in di protesta dei giornalisti della redazione, del sindacato e di alcuni lettori di Liberazione.
La riunione della direzione è durata più di sette ore. Nelle concitate fasi del voto finale era dapprima sembrato che non si fosse raggiunto il numero legale. Poi la votazione è stata ripetuta e il risultato certificato. Alla fine, la decisione del cambio di direzione è passata con 28 voti a favore, 3 contrari e 2 astenuti, rispetto ai 60 componenti della direzione del Prc. I “vendoliani” hanno abbandonato la riunione prima della votazione, ma i diffidenti della minoranza contrari alla scissione sono stati decisivi per assicurare il numero legale.
Prima del voto Ferrero ha ribadito che la sostituzione di Sansonetti non è “un atto di imperio”, ma una scelta democratica scaturita dal risultato dell’ultimo congresso di Rifondazione Comunista: “Il problema non è la fedeltà alla segreteria o alla linea – ha spiegato – ma se il giornale è funzionale allo sviluppo di Rifondazione Comunista e non dice che questa invece va distrutta”.
Finché non ci sarà un vicedirettore da affiancare a Greco, però, Sansonetti potrebbe restare alla guida di Liberazione. “La situazione è paradossale e un po’ grottesca – ha detto Sansonetti – non hanno trovato ancora un giornalista che possa firmare il giornale, visto che Dino Greco non può farlo, e se ho capito bene mi hanno chiesto di rimanere per mandarlo intanto avanti. Se formalizzeranno questa richiesta, deciderò cosa fare”.
“Il nome del vicedirettore responsabile sarà comunicato nella giornata di domani al cdr e agli organi ufficiali del sindacato e dell’ordine dei giornalisti”, ha spiegato Ferrero. “Com’è stabilito dalle leggi dello Stato – ha precisato Ferrero in una nota – per le 48 ore che intercorreranno tra le comunicazioni dell’editore al cdr e agli organi del sindacato e dell’ordine, sarà l’attuale direttore, ancora in carica, Piero Sansonetti a firmare il giornale. Nessuna retromarcia né errore, dunque, ma solo l’applicazione delle leggi dello Stato in materia di giornali politici”.