LIBERALIZZAZIONI CHE NON FUNZIONANO: APERTO TAVOLO DI CONFRONTO TRA FIEG, EDICOLE E DISTRIBUTORI

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Periodici che spariscono dall’edicola, magari
perché poco richiesti dai clienti, e la
parità di trattamento delle diverse testate
che così viene meno, senza nemmeno la
cosiddetta «copia di rappresentanza», il minimo di
presenza dei giornali nei punti vendita. Il decreto
sulle liberalizzazioni (n. 1 del 24 gennaio 2012,
convertito con legge 24 marzo 2012, n. 27) sta producendo
questo effetto
nella distribuzione
editoriale. O meglio,
l’interpretazione che
gli edicolanti stanno
dando dell’articolo 39,
nella parte in cui prevede
che gli edicolanti
possano «defalcare il
valore del materiale
fornito in conto vendita
e restituito a compensazione
delle successive
anticipazioni
al distributore». Un
comma che, secondo
i sindacati dei giornalai,
permetterebbe a
questi ultimi di fare
le «rese anticipate»,
di restituire le copie
del giornale (di solito
settimanali, mensili o periodicità maggiori), ben
prima che ci sia la naturale «scadenza», defalcando
il valore dalla successiva fornitura del distributore.
Una
facoltà che secondo il Sindacato nazionale
autonomo dei giornalai (Snag), andrebbe esercitata
tenendo conto della parità di trattamento e con
«consapevolezza imprenditoriale».
Lasciare questa discrezionalità alla singola edicola, senza linee guida, potrebbe portare però alla
mancanza di parità di trattamento, come detto e
a violare quegli obblighi previsti per gli edicolanti
a «garanzia del pluralismo informativo» che tra
l’altro si richiamano nello stesso articolo 39 del
decreto.
La norma, infatti, è destinata a dare agli
edicolanti la possibilità di avere strumenti imprenditoriali
veri e propri, una volta aperto il mercato
sempre grazie alle liberalizzazioni, di fatto, però,
i vincoli secondo gli
editori restano. Senza
contare che per le rese
anticipate si profilano
problematiche di carattere
amministrativo-contabile.
Per capire come
trovare una via comune
per superare
queste difficoltà, è
stato aperto un tavolo
di confronto presso la
Fieg, la Federazione
italiana editori, fra i
rappresentanti degli
stessi editori e quelli
di edicole e distributori.
Il primo incontro
si è svolto martedì 8,
mentre un altro appuntamento
è previsto
per mercoledì della prossima settimana. Una
soluzione che starebbe emergendo è che la resa
anticipata sia liberamente applicabile a periodicità
maggiori di quella mensile e a pubblicazioni
non puramente editoriali, i cosiddetti imbustati
con gadget e ripubblicazioni di vario tipo, per mantenere,
invece, la garanzia di parità di trattamento
alle altre testate.

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