Si amplia la rete dei motori di ricerca.
Porte aperte a “Quag”, new entry griffata Italia.
Un portale nato con lo scopo di fornire la possibilità di interagire con gli altri utenti sulla base delle informazioni ricercate. Come? attraverso la funzione “Chiedi Loro” che consente di mettere in contatto gli internauti e creare una rete di consulenza virtuale.
Il tutto con la dovuta protezione della privacy personale.
Ma c’è di più. Quag, infatti, integra al suo interno anche i motori di ricerca tradizionali, quali Google e Bing lasciando i navigatori liberi di scegliere attraverso l’applicazione “add-on”.
Un sistema grazie al quale ci si può avvalere, o meno, delle funzioni di navigazione integrata offerti dal nuovo motore di ricerca.
Insomma il padre di questa start up tutta italiana, sembra avere pensato proprio a tutto.
D’altra parte il signore in questione è ben avvezzo alle logiche dell’Information Technology.
Si chiama Mariano Pireddu e viene dalla Sardegna.
Nel 2001 ha fondato Voljatel, società di telecomunicazioni slovena.
Poi, nel 2008 assieme a Massimo Marchiori, ha co-fondato Volunia, il motore di ricerca “made in Italy”, presentato al pubblico come start up di terza generazione in grado di fondere le funzioni di ricerca di notizie o consigli con quella di socializzazione tra gli utenti per affinità di gusti.
Peccato, però, che Volumnia abbia avuto … vita breve.
I motivi del flop sono da ricondurre principalmente a una rottura interna tra Pireddu e Marchiori, l’uno finanziatore del progetto, l’altro, abile informatico padovano, ideatore materiale dell’idea e dell’algoritmo posta alla base di quest’ultima.
Nel giugno 2012, Marchiori ha abbandonato il team di Volunia con una lettera aperta indirizzata al quotidiano “Il Sole 24 ore”.
I motivi che hanno portato l’ex socio di Pireddu a gettare la spugna sono diversi e controversi.
Si è trattato quasi certamente di una decisione sofferta e non priva di una mal celata “verve” polemica.
Infatti l’informatico padovano nelle sue righe di commiato, ha denunciato di essere stato in qualche modo allontanato dal progetto o meglio di non essersi sentito libero di lavorarci come pure avrebbe voluto.
Il tutto ovviamente tenendo conto delle problematiche logistiche che Volunia aveva incontrato all’atto del suo ingresso sul mercato.
Qualcosa di sicuro non ha funzionato ed ora vedere Pireddu tornare in scena con un modello di motore di ricerca molto simile a quello precedente, fa indubbiamente riflettere.
Resta da capire cosa avrebbe in più Quag rispetto a Volunia per confermarsi start up di successo, come nelle intenzioni del suo progettista.
La sfida già persa da Volunia, nel fronteggiare Google o almeno presentarsi come valida alternativa al colosso americano, si è dimostrata ardua, ma nel mentre non resta che aspettare il riscontro del popolo del web che assicurerà o meno a Quag un posto nel dorato olimpo tecnologico.
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