Sostegno all’innovazione e regolazione dei mercati: sono due delle principali novita’ contenute nel disegno di legge di riforma dell’editoria che dovrebbe arrivare venerdi’ prossimo in consiglio dei ministri. A spiegare come il ddl voglia essere ”di sistema”, con un faro sull’editoria libraria e la previsione di misure di sostegno alla lettura, e’ stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega per l’editoria, Ricardo Franco Levi. Intervenendo in merito al prossimo DDL, Levi ha evitato di entrare nel merito del provvedimento (”i ministri lo devono leggere per primi”), anticipando pero’ che nel ddl vi saranno interventi volti a risolvere la questione ”della registrazione delle imprese e delle testate”, un ”tema che da tempo e’ di ostacolo alla fluidita’ del lavoro nelle imprese”. Il ”passo successivo -ha spiegato ancora il sottosegretario- sara’ la regolazione dei mercati, e cioe’ del settore editoriale e dei singoli mercati che lo compongono: quello della produzione, della raccolta pubblicitaria su quotidiani e periodici, della distribuzione. In ciascuno di essi vanno rispettati i principi della concorrenza e del pluralismo”. E, ancora, il ddl affronta il tema del sostegno pubblico all’editoria che ha il suo principio fondante, come ha ricordato Levi, nella necessita’ costituzionale di garantire ”il pluralismo dell’informazione” e quindi delle voci. In questo senso sono previsti contributi diretti ”a quei soggetti che senza il sostegno pubblico sparirebbero e la cui sparizione costituirebbe una perdita per il pluralismo e quindi la democrazia”.
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