Il dado è tratto.
Non si è fatta attendere la reazione della Fieg che boccia sul nascere la diffusione di Leggievendi, la strategia promossa ed osannata dalle diverse organizzazioni sindacali che rappresentano i giornalai e che, mai come in questa occasione, erano apparse unite e d’accordo.
Nonostante il plauso degli edicolanti e la benedizione di Snag, Sinagi e Usiagi, il cammino di Leggievendi potrebbe subire, sin dalle prossime ore, una brusca battuta d’arresto perché la Fieg, attraverso il Presidente Costa, ha reso noto che l’iniziativa non solo lede gli interessi degli editori ma viola gli accordi presi con la Federazione regolamentati nella norma vigente.
La tensione delle ultime ore allontana sempre più l’ottimismo di pochi giorni fa quando Giuseppe Marchica, segretario del Sinagi, si diceva convinto del successo che avrebbe riscosso Leggievendi: secondo il rappresentante della Cigl, infatti, non solo si sarebbe consolidato il numero dei lettori abituali ma soprattutto l’iniziativa sarebbe risultata decisiva per avvicinare una grossa fetta di pubblico che da anni non sfoglia più una rivista o che non lo ha mai fatto.
Molti in effetti hanno considerato appetibile Leggievendi: un sistema basato sul risparmio del 50% del prezzo di copertina a fronte della restituzione della copia (in un tempo veloce, da concordare) in buone condizioni e sempre presso la stessa edicola. Un modo sia per fidelizzare i clienti che per incentivare la vendita di periodici e settimanali da anni in crisi non solo per la netta diminuzione delle vendite ma anche per il calo della raccolta pubblicitaria.
Sindacati ed edicolanti erano convinti di aver trovato finalmente la ricetta giusta per aumentare il volume d’affari che alla fine avrebbe portato i suoi benefici anche ad editori e inserzionisti, senza sottovalutare il carattere eco-sostenibile della promozione che, ricollocando gli stessi giornali, avrebbe consentito il riuso e riutilizzo delle medesime copie.
Ma qualcosa è andato storto.
La Fieg non ha mandato giù più di un boccone ed ha usato toni tanto duri quanto inequivocabili nella lettera firmata dal suo Presidente nella quale si dichiara che la Federazione è pronta ad affrontare la questione in qualsiasi sede se l’iniziativa non sarà ritirata nel giro di pochi giorni.
Secondo Costa, si tratta di un’offerta che “viola palesemente l’accordo nazionale sulla vendita dei giornali, quotidiani e periodici”.
Si contesta, in particolare, il fatto che l’editore e non l’edicolante è l’unico soggetto che ha facoltà di decidere sulle modalità di commercializzazione del “suo giornale”, in maniera conforme agli accordi presi con gli stessi sindacati che oggi sembrano rinnegare i principi fondamentali dell’intesa.
A sostegno delle sue invettive, Maurizio Costa afferma che la concessione in uso dei giornali non è parte integrante dell’attuale normativa.
Ma non è tutto. Leggievendi tende anche a violare il dogma sulla parità di trattamento delle diverse testate giornalistiche contenuto nell’articolo 4 del Decreto legislativo n°170 del 2001.
Gli editori, quindi, si sentono parte lesa e per questo pronti a dare battaglia in tutti i modi pur di proteggere i diritti dell’intera categoria qualora la promozione dovesse continuare.
In tutto questa annosa vicenda c’è da chiedersi cosa ne pensano i consumatori, se sono pro o contro Leggievendi ma di questo aspetto, non secondario, sembra non preoccuparsi proprio nessuno.
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