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Legge stabilità, governo sotto due volte. Oggi gli sgravi sulla casa

In attesa di calare oggi la carta che dovrebbe alleggerire la tassazione sulla prime case, il governo inciampa su due emendamenti, uno che affida alle forze dell’ordine la gestione dei loro immobili e l’altro che alleggerisce le tasse sul fumo elettronico. Un’avvisaglia di quello che sarà d’ora in avanti il percorso della manovra, con Forza Italia di fatto già all’opposizione, le fibrillazioni interne al Pd e il Nuovo centro destra che non può derogare al ruolo di “sentinella delle tasse” .
La Lega ha puntato l’indice contro il Pd, che sui palazzi militari si sarebbe spaccato. Accusa fermamente respinta dai diretti interessati, mentre in serata, proprio un emendamento targato Pd, è passato con il parere contrario del governo, abbassando la tassazione delle e-cig dal 58,5 al 25%. La maggioranza dunque scricchiola e rinvia ancora le decisioni sui temi più caldi della manovra. Anche se resta fissata ad oggi la dead line per approvare il provvedimento in commissione Bilancio e spedire il testo all’Aula del Senato, che dovrebbe approvarlo entro il 27, prima del voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Tempi che rendono tutt’altro che improbabile il ricorso al voto di fiducia.
La lista dei nodi da sciogliere è ancora lunga: la rottamazione delle cartelle esattoriali, che potrebbe riguardare la sola spesa per interessi e sanzioni; la vendita delle spiagge, che non potrà essere generalizzata; le nuove regole sull’opa, che dovrebbero riguardare anche il caso Telecom-Telefonica. Ma una novità ieri c’è stata: niente nuove cubature per gli stadi. L’emendamento, diverso dalla prima versione, non prevede, infatti, la possibilità di edificare uffici ed abitazioni a chi costruisce una nuova struttura sportiva. Sulla casa, invece, il sottosegretario Giovanni Legnini ha annunciato, per oggi, l’emendamento, ma “l’accordo per introdurre le detrazioni sulla prima casa e fare in modo che nessuno paghi più di quello che pagava con l’Imu nel 2012 c’è” assicura Paolo Guerrieri, che per il Pd segue la trattativa con Ncd e governo. Sul piatto il governo vorrebbe mettere non più di 350-400 milioni, i partiti di maggioranza ne chiedono almeno 600. Una somma che a parere di Guerrieri dovrebbe dare più di 25 euro di detrazione, “con sgravi commisurati al numero dei familiari che abitano nell’immobile”, precisa.
Si ragiona anche su un bonus per alleggerire la Tari sui rifiuti a chi fa la raccolta differenziata e sull’esenzione dalla Tasi per fabbricati e terreni agricoli, sgravio che vale 300 milioni. Il problema resta quello delle risorse, ma intanto ieri la Commissione un po’ ne ha distribuite. A parte i 3 milioni che consentiranno allo Stato di “riconquistare” l’isola di Budelli, 75 milioni sono andati per i malati di Sla e i disabili gravi, “da destinare esclusivamente all’assistenza domiciliare”. Una specifica voluta dai relatori, Giorgio Santini (Pd) e Antonio D’Ali’ (Ncd), per esaudire le richieste dei malati che nei giorni scorsi protestavano contro i ricoveri forzosi nelle Rsa. I 75 milioni si aggiungono al fondo per la non autosufficienza che un altro emendamento aveva portato da 250 a 275 milioni. Sempre dai relatori vengono i 30 milioni per il Fondo a tutela dell’ambiente, mentre grazie al Psi si è arricchito il salvadanaio da destinare ai lavori socialmente utili, cha passa da 100 a 110 milioni. Un mini-fondo di 7 milioni in due anni permetterà invece di avviare la partecipazione dei lavoratori agli utili d’impresa. A bocca asciutta restano i lavoratori precari. Per loro si parlava di un taglio al 2,6% dell’aliquota contributiva che resta al 4.  (fonte  La Stampa) 

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