Come è ormai noto, il governo tedesco ha approvato lo scorso 30 agosto un disegno di legge che impone ai motori di ricerca il pagamento dei diritti d’autore ai media tedeschi in caso di visualizzazione dei titoli delle notizie prese dai loro siti web. I contenuti tecnici della proposta di legge non sono, ad oggi, completamente noti. Secondo quanto ha affermato il portavoce del governo federale, la norma si riferirebbe solo a coloro che sistematicamente aggregano ed elencano notizie, escluderebbe pertanto la semplice aggregazione di link (quindi, in altre parole, il normale lavoro di un motore di ricerca) sia le citazioni “estemporanee”.
Sarebbero altresì esclusi, oltre agli utenti privati, i blogger, i siti dei gruppi no profit e di gran parte delle associazioni di natura non commerciale.
Si è detto, forse a ragione, che la legge (caldeggiata con grande decisione dagli editori tedeschi) punta direttamente a Google News, che infatti ha reagito dichiarando che se il parlamento tedesco approverà la proposta del governo Merkel (foto) sarà «un giorno nero per la rete» con «un’interferenza su internet che non ha paragoni nel resto del mondo». Google ha anche ricordato che già oggi ogni editore può chiedere di togliere i suoi contenuti da Google News; esistono infatti dei «semplici standard tecnici» che consentono di rimuovere le notizie in qualsiasi momento. Sarebbero gli stessi editori, secondo la società di Mountain View, a mettere i loro contenuti nel web proprio perché vogliono che vengano trovati e Google News – la piattaforma più adatta a ciò perché consente di avere «circa 100 mila click al minuto».
Ora, questa rubrica non può che plaudire all’iniziativa del governo tedesco che, è bene ricordarlo, dovrà affrontare un difficile cammino al Bundestag dove l’opposizione di sinistra e i Verdi minacciano di fare le barricate. Un’iniziativa che ha già suscitato un effetto annuncio in Francia dove la Spqn (Syndicat de la presse quotidienne nationale) ha chiesto formalmente al governo Hollande di adottare «al più presto» una legge simile a quella tedesca.
In Italia non si è ancora levata la voce degli editori e dei rappresentanti della stampa quotidiana forse perché si è raggiunto un accordo tra Fieg e Google che permette agli editori di rimuovere e/o selezionare i contenuti presenti su Google News Italia oltre a rendere note agli editori stessi le quote di ripartizione dei ricavi che determinano la remunerazione degli spazi pubblicitari. Questo accordo è positivo ed importante. Sono tuttavia dell’avviso che il noto regolamento per la tutela dei diritti d’autore in discussione da più di 18 mesi in Agcom risolverebbe il problema in maniera più diretta ed efficace attraverso una procedura rapida di contraddittorio tra le parti e l’eventuale ordine di rimozione dei contenuti pubblicati in violazione del diritto d’autore.
Su tutta la vicenda avanzo due considerazioni: a) E’ ormai palese che la tutela dei diritti d’autore/copyright su internet deve basarsi sulle legislazioni nazionali perché a livello internazionale (che sarebbe quello più adeguato, essendo internet per definizione un fenomeno globale) è, di fatto, tutto fermo. b) Bene, anzi benissimo la tutela della stampa quotidiana; ma la protezione degli aventi diritto su internet non può essere limitata ad aspetti settoriali seppur importanti. Solo così si può evitare che la giusta difesa del diritto d’autore/copyright (che riguarda i diritti dell’individuo, quindi tutti senza eccezioni), non venga confusa dall’opinione pubblica con una lotta di retroguardia di alcuni settori economici contro Internet che sarebbe, oltre che folle e antistorica, completamente inutile.
(Italia Oggi Marketing)