“Conquistare la legge sull’equo compenso giornalistico deve essere – si legge in una nota di Giovanni Rossi (segretario generale aggiunto della Fnsi) – l’obiettivo di oggi, ma anche quando essa venisse approvata occorre mantenere la mobilitazione perché sia effettivamente applicata. Tutti devono avere consapevolezza che il problema che poniamo non ha solo una rilevante valenza sociale, ma anche democratica. Se si afferma che l’informazione e la sua autonomia sono la misura della democrazia di un Paese, si deve essere coerenti: allora quello che poniamo qui è anche un problema di democrazia. Si è parlato di perplessità tecniche relative al testo e di rinvio a settembre. La Fnsi ritiene, viceversa, che si debba proseguire il confronto, al di là delle polemiche, e superare in tal modo perplessità e problemi tecnici così come è avvenuto alla Camera arrivando in tempi rapidi allo sblocco del provvedimento atteso da tanti giornalisti lavoratori autonomi e precari. Il problema è grave ed ha una sua particolarità e per questo occorre intervenire con norme ad hoc. E per farlo non sono necessari tempi lunghi”.
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