Una legge sull’editoria per un settore in crisi con 10mila addetti

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Il ruolo dei giornali locali per il pluralismo e per la promozione della lettura e degli editori locali. Questo il titolo dell’incontro nello Spazio professionale del Salone Internazionale del libro di Torino, promosso dalla Alleanza delle cooperative comunicazione con la presenza di File, Mediacoop e Fipeg. Il moderatore dell’incontro, Carlo Scarzanella, ha ricordato la grande campagna “Meno giornali = meno Liberi” che nei mesi scorsi ha coinvolto le diverse sigle rappresentative dell’editoria locale

Lidia Gattini, della cooperativa editrice Mandragola, ha sottolineato l’importanza derivante dal cambio di approccio ad un tema così delicato: «Oggi finalmente si è passati a parlare di “un fondo per il pluralismo” anziché parlare genericamente di misure di sostegno all’editoria, con una accezione certo più logica e funzionale all’obiettivo da raggiungere». Si è anche sottolineata la delicatezza della gestione di una massa di informazioni che passano attraverso il web e che necessitano della verifica delle fonti.

Le criticità e le difficoltà dei giornali locali sono stati al centro dell’incontro: negli ultimi anni, ha ricordato Scarzanella, sono stati almeno 40 i quotidiani costretti a chiudere. Gianluca Fantinuoli, vicepresidente della File, la Federazione italiana liberi editori, ha ribadito l’assoluta necessità «di una legge chiara che, senza ricorsi a ulteriori deleghe, permetta ai piccoli editori di poter contare su fondi certi, preventivamente dichiarati e successivamente garantiti».

Le testate interessate sono circa 250 e rappresentano un universo stimato per difetto in circa 10mila persone. Queste comprendono 2.500 giornalisti, mille poligrafici, mille collaboratori e fotografi, agenzie di stampa, service editoriali, tipografie, società di distribuzione, trasportatori ed edicole. «Universo che è presente capillarmente sul territorio. A differenza di grandi strutture, oggi purtroppo alle prese con ristrutturazioni numeriche molto importanti, questo universo può ancora offrire una porta di accesso ai giovani».

Da ultimo è intervenuto Pietro Policante, presidente di Fipeg, che ha potuto illustrare i benefici raccolti dagli editori di periodici locali grazie alla legge regionale che prevede forme di sostegno diretto. L’incontro si è concluso con l’auspicio praticamente un appello che la politica riesca a garantire agli editori la reale possibilità di fare impresa con un modello di supporto al pluralismo che preveda anche una trasformazione del sistema, ma che non danneggi e impoverisca ulteriormente un comparto già gravemente provato.

Articolo tratto da Cronaca Qui di sabato 16/05/2016

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